Indipendence day in musica: le canzoni dedicate al 4 luglio

Indipendence day in musica: le canzoni dedicate al 4 luglio

Bruce Springsteen, Woody Guthrie, i Beach Boys sono solo alcuni tra i cantanti che hanno scelto di omaggiare la festa del 4 luglio. Vediamoli insieme.

Le canzoni, si sa, raccontano pezzi di storia e le fanno da sottofondo, sia che sia la piccola vicenda di vita di ognuno di noi, sia che si tratti dei grandi avvenimenti collettivi. Un giorno come quello del 4 luglio, festa nazionale negli USA a ricordo della firma dell’indipendenza delle 13 colonie dall’Inghilterra, non può quindi lasciare indifferenti musicisti e cantanti: sono molti, infatti, gli artisti americani che hanno dedicati un brano al Giorno dell’Indipendenza della loro Patria. Vediamoli insieme.

America The Beautiful di Katharine Lee Bated e Samuel A. Ward

Sentita dagli americani quasi al pari dell’inno nazionale ufficiale Star Spangled Banner, questa canzone è una delle più suonate durante i festeggiamenti per l’Indipendence Day degli USA. E’ nata in realtà come una poesia, composta nel 1895 da Katherine Lee Bated, ed è stata musicata solo qualche anno più tardi, nel 1910, da Samuel A. Ward. Al grido di “O beautiful for patriot dream/O bella del sogno patriottico”, è stata reinterpretata da tantissimi artisti: su tutti, dal maestro del soul Ray Charles.

4th of July dei Beach Boys

Con questo brano, i musicisti di Surfin’ USA abbandonarono per un attimo le loro note di leggerezza e divertimento, e si dedicarono ad un testo dai toni politici ed impegnati. Registrato nel 1971, accostava i colori della bandiera americana a quelli del sangue dei soldati nella guerra in Vietnam: per il messaggio pesante, venne infatti scartata dal disco di quell’anno della band, per poi essere rilasciata nel 1996.

This land is your land di Woody Guthrie

Non si tratta di un pezzo scritto strettamente per il Giorno dell’Indipendenza, tuttavia This land is your land è uno dei canti più popolari della tradizione statunitense, se non un vero e proprio inno che accompagna tutte le feste nazionali più importanti. Cantata da Bob Dylan, Neil Young, e di recente anche da Jennifer Lopez all’insediamento del presidente Biden, è stata scritta dal folkorista Woody Guthrie nel 1940.

Born in the U.S.A. di Bruce Springsteen

Strisce bianche e rosse sullo sfondo, jeans blu da operaio e cappellino rosso in tasca in primo piano: basta questo per evocare immediatamente uno degli album di maggior successo del Boss della musica americana, Born in the U.S.A. Non esattamente un omaggio alla madre patria, quanto piuttosto una riflessione critica su di essa: il singolo omonimo, scritto nel 1981, infatti, racconta di un veterano che, ormai senza speranze, torna a casa dopo essere stato mandato ad uccidere in terre straniere. Nascere negli Stati Uniti è anche questo.

4th of July di Shooter Jennings

Più recente, del 2005, è il brano di Shooter Jennings, figlio di Waylon, celebre musicista country. Composto con l’intento quasi parodico di imitare i tradizionali stilemi della musica suonata dal padre, ed in generale i clichè americani, racconta il viaggio in macchina di un uomo con la sua fidanzata al fianco. E’ il 4 luglio e la radio suona il country di George Jones.