Infermiera violentata a Napoli, fermato un senegalese

Infermiera violentata a Napoli, fermato un senegalese

Infermiera anti-Covid violentata a Napoli mentre attendeva l’autobus. Fermato un senegalese.

NAPOLI – Un’infermiera anti-Covid è stata violentata a Napoli nella giornata di domenica 3 maggio 2020. La 48enne aveva finito il proprio turno e stava aspettando l’autobus seduta su una panchina quando un extracomunitario ha abusato della donna.

Lo stupro è stato bloccato dal conducente del mezzo pubblico che, con l’aiuto della pattuglia dell’Esercito, hanno bloccato il senegalese in attesa della Polizia di Stato che lo ha portato in caserma.

Lo stupro

L’infermiera aveva appena finito il suo turno in ospedale quando si è recata alla fermata dell’autobus per attendere il mezzo pubblico e tornare a casa. Improvvisamente, però, è arrivato il ragazzo senegalese che l’ha bloccata e violentata per 45 minuti nonostante i tentativi di liberarsi della donna.

E le sue grida di aiuto sono state inascoltate. Secondo alcune indiscrezioni, una donna sarebbe passata nelle vicinanze tirando diritto senza aiutarla. La violenza è terminata quando il conducente dell’autobus, insieme ad una pattuglia dell’Esercito, è riuscito a bloccare l’extracomunitario in attesa della Polizia di Stato che lo ha ammanettato e portato in caserma per l’interrogatorio.

Polizia italiana

Arrestato il senegalese

Il senegalese dopo l’interrogatorio è stato trasferito in carcere con l’accusa di violenza sessuale ma anche di resistenza a pubblico ufficiale. Ad incastrarlo, oltre alla denuncia della vittima e delle persone che lo hanno bloccato, anche le immagini di videosorveglianza.

L’incubo per l’infermiera è terminato con la donna che non dimenticherà facilmente quanto accaduto una domenica pomeriggio a Napoli. Per il senegalese presto ci potrebbe essere un secondo interrogatorio con il magistrato che dovrebbe confermare la misura di custodia cautelare in carcere in attesa del processo previsto nelle prossime settimane. E sono in corso accertamenti per verificare se in passato l’extracomunitario è stato protagonista di altri episodi simili.

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