L’inflazione cresce ancora: i dati preoccupano

L’inflazione cresce ancora: i dati preoccupano

Leggera frenata per il carrello della spesa dal 12,6% al 12,1%, mentre l’inflazione torna a crescere nel mese di aprile.

Secondo le stime preliminari dell’Istat, ad aprile l’indice nazionale dei prezzi al consumo registra un aumento dello 0,5% su base mensile e dell’8,3% su base annua, da +7,6% del mese precedente. La crescita dell’inflazione è dovuta soprattutto all’aumento dei prezzi dei Beni energetici non regolamentati.

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I dati Istat

Dai dati dell’Istat emerge che resta stabile al 6,3% l’inflazione di fondo, al netto degli energetici e degli alimentari freschi, così come quella al netto dei soli beni energetici (al 6,4%). Ad aprile è stato registrato inoltre un aumento dei prezzi per l’indice Nic (prezzi al consumo per l’intera collettività) al lordo dei tabacchi dello 0,5% rispetto a marzo, dell’8,3% rispetto ad aprile 2022. L’inflazione acquisita per il 2023 risulta pari al 5,4%, al 4,6% per la componente di fondo. 

Il carrello della spesa rallenta con i prezzi dei beni alimentari, per la cura della casa e della persona, dal 12,6% al 12,1%. Quelli dei prodotti ad alta frequenza d’acquisto invece accelerano la loro crescita, dal 7,6% all’8,2%.

La preoccupazione di Codacons

L’associazione dei consumatori Codacons si dice preoccupato per la risalita dell’inflazione. “I dati Istat confermano purtroppo tutti gli allarmi lanciati dal Codacons nelle ultime settimane circa il rialzo dei prezzi al dettaglio”, scrive in una nota.

La frenata dell’inflazione degli ultimi due mesi oggi sembra solo un’illusione, “dovuta al ribasso delle bollette di luce e gas e, una volta terminato l’effetto calmierante dei beni energetici, il tasso è tornato a salire in modo preoccupante”, spiega il presidente Carlo Rienzi.

L’inflazione all’8,3% equivale a una spesa di +2.428 euro annui per la famiglia tipo, che sale a +3,144 euro per un nucleo con due figli. “La stangata è causata dalla crescita ancora a ritmi sostenuti di voci come gli alimentari (+12,6%) e il carrello della spesa (+12,1%). L’emergenza prezzi non è affatto superata e il governo dovrebbe intervenire con misure concrete per calmierare i listini, a partire dal taglio Iva su alimentari e generi di prima necessità”, conclude Codacons.

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