Novità per gli influencer, Agcom propone nuove regole

Novità per gli influencer, Agcom propone nuove regole

Arriva la richiesta dell’Agcom sul lavoro degli influencer, definiti come fornitori di servizi di media audiovisivi.

Per gli influencer potrebbero esserci novità in arrivo. Secondo quanto dichiarato dal consiglio dell’Agcom, l’idea è quella di indire una consultazione pubblica sulle misure per garantire il rispetto delle disposizioni dei soggetti che creano e diffondono contenuti audio-visivi.

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La proposta dell’Agcom

Secondo l’Agcom, gli influencer “svolgono un’attività analoga o comunque assimilabile a quella dei fornitori di servizi di media audiovisivi“, esercitando “una responsabilità editoriale” sui contenuti condivisi sulle piattaforme digitali.

La grande diffusione di questa professione – conosciuta anche come “vlogger”, “streamer” o “creator” – ha portato l’attenzione delle istituzioni pubbliche sull’impatto che i contenuti creati e pubblicati online possono avere sugli utenti. Alla luce di ciò, è stato deciso di condurre l’avvio di iniziative regolamentari in numerosi Paesi europei.

La consultazione pubblica

L’Agcom ha quindi proposto nuove regole per favorire una maggiore trasparenza e consapevolezza nei confronti degli stakeholder e del pubblico. E’ stato perciò necessario sottoporre a consultazione pubblica un documento relativo alle misure volte a garantire il rispetto da parte degli influencer delle disposizioni del Testo unico.

Ai servizi di piattaforma per la condivisione di video si applicano le disposizioni di cui agli articoli 41 e 42 del Testo unico e i regolamenti attuativi adottati dall’Autorità. Tuttavia, la consultazione pubblica avrà una durata di 60 giorni a partire dalla data di pubblicazione del provvedimento sul sito internet istituzionale dell’Autorità.

La classificazione degli influencer

Definiti come fornitori di servizi di media audiovisivi sotto la giurisdizione nazionale, come nel caso di Chiara Ferragni, gli influencer vengono suddivisi in:

  • Soggetti che propongono contenuti audiovisivi in modo continuo, con una modalità di offerta e organizzazione degli stessi tale da renderli sovrapponibili a un catalogo di un servizio di media on-demand (ad esempio, i canali YouTube). Per questi, sarà necessaria l’applicazione della totalità degli obblighi previsti dal Testo unico, ivi inclusi, a titolo esemplificativo, l’iscrizione al ROC, la disciplina in materie di opere europee e indipendenti, la SCIA (segnalazione certificata di inizio attività);
  • Soggetti che operano in maniera meno continuativa e strutturata, per cui non appare giustificata l’applicazione nella sua interezza del regime giuridico previsto per i servizi di media audiovisivi a richiesta.

L’Autorità intende dunque, a seguito della consultazione pubblica, individuare un quadro chiaro e trasparente delle disposizioni applicabili anche agli influencer, assicurando di non prevedere oneri burocratici non necessari.