Svolta per gli influencer: è stato ufficialmente creato l’Albo, istituito dall’Agcom (Autorità per le Garanzie nelle Comunicazioni). I dettagli.
In Italia si parla sempre più spesso di influencer e non solo relativamente alle ultime questioni di colei che rappresenta un po’ tutto il settore, ovvero Chiara Ferragni. Infatti, in queste ore, l’Agcom, l’Autorità per le Garanzie nelle Comunicazioni, ha ufficialmente preso una decisione per cercare di regolamentare queste figure. Cosa è stato deciso? La nascita di un vero e proprio Albo ufficiale.

Influencer: nasce l’Albo ufficiale
Una vera e propria svolta è arrivata in queste ore. È stato ufficialmente creato l’Albo degli influencer, istituito dall’Agcom, ovvero l’Autorità per le Garanzie nelle Comunicazioni. Nello specifico è richiesta l’iscrizione obbligatoria a tale “registro” ai medi e grandi influencer: chi ha almeno 500mila follower o un milione di visualizzazioni mensili su una piattaforma come Instagram, TikTok o YouTube.
L’intento dell’Agcom è palese: controllare gli influencer e cercare di gestire nel modo migliore possibile la crescita di tali figure con regole precise e più rigide rispetto al passato, specie nell’ambito di tematiche come pubblicità, tutela dei minori e trasparenza generale di ogni contenuto.
Le regole da rispettare per gli influencer
Come anticipato, sono obbligati ad iscriversi all’Albo gli influencer che vantano almeno 500mila follower o un milione di visualizzazioni mensili su una piattaforma come Instagram, TikTok o YouTube. Tra le regole che si devono rispettare ci sono le seguenti:
- vietati i contenuti che possano danneggiare o coinvolgere i minori
- obbligo di segnalare contenuti dannosi
- obbligo di dichiarare se le immagini o i video sono modificati con software o intelligenza artificiale
- divieto assoluto di incitare all’odio, alla violenza o alla discriminazione
- top alla pubblicità occulta e alla violazione del diritto d’autore
Per completare la registrazione basterà fornire i propri dati anagrafici, i link ai profili social, una PEC o un domicilio digitale, e un documento d’identità o quello del rappresentante legale. Chi rientra negli obblighi di iscrizione e non lo fa, rischia sanzioni molto pesanti che possono arrivare anche ai 600mila euro.