L’influenza 2024-2025 è partita lentamente, ma con Natale e Capodanno potrebbe esplodere. Le previsioni e l’importanza della vaccinazione.
L’influenza di quest’anno si presenta con una diffusione più lenta rispetto al passato. Nella prima settimana di dicembre, secondo il sistema di sorveglianza RespiVirNet, l’incidenza delle sindromi simil-influenzali è pari a 8,6 casi ogni mille assistiti, nettamente inferiore agli 11,5 casi registrati nello stesso periodo del 2023.
Tuttavia, secondo il virologo Fabrizio Pregliasco, “i giochi sono ancora tutti da fare” e il vero picco è atteso a gennaio, dopo le festività natalizie, quando la combinazione di viaggi, baci e abbracci tipica di questo periodo alimenterà i contagi.
L’influenza stagionale 2024-2025: cosa aspettarsi?
Pregliasco spiega che questa evoluzione rallentata è dovuta principalmente alla prevalenza del ceppo A/H1N1, “ben noto al sistema immunitario della maggioranza degli italiani”, e alla circolazione di alcuni virus B, meno aggressivi rispetto ai ceppi A. Al momento, non si rileva una presenza significativa del ceppo A/H3N2, la cosiddetta variante australiana. Anche le condizioni meteorologiche hanno giocato un ruolo chiave, in quanto “ancora non si è visto un freddo intenso prolungato, la classica condizione ‘trigger’ dell’influenza stagionale”. come riportato da Adnkronos.com
Nonostante questo inizio moderato, la stagione influenzale potrebbe colpire fino a 15 milioni di italiani, secondo le stime basate sull’andamento osservato nei mesi scorsi nell’emisfero australe.
Vaccinazione: una protezione fondamentale
Sul fronte delle vaccinazioni, quest’anno si registrano dati incoraggianti. Come sottolinea Pregliasco, “la sensazione è positiva”, con un incremento del 10% delle adesioni in Lombardia rispetto al 2023. A livello nazionale, il trend è ancora più marcato, con un aumento del 25%, come riportato dal direttore della Prevenzione del Ministero della Salute, Francesco Vaia, che ha elogiato la buona comunicazione sul tema.
Gli esperti ribadiscono che c’è ancora tempo per proteggersi, soprattutto per le fasce a rischio come anziani, bambini piccoli e persone con patologie croniche. Pregliasco invita a non abbassare la guardia: “Siamo ancora in tempo per proteggerci” e “ben vengano anche le adesioni ‘last minute’”.
Con il picco atteso a gennaio, è essenziale mantenere comportamenti responsabili durante le festività natalizie per ridurre i contagi. Sebbene i dati attuali siano confortanti, come evidenziato dal virologo Mauro Pistello, “la stagione è ancora lunga” e la diffusione del ceppo australiano potrebbe ancora complicare lo scenario.
L’influenza 2024-2025, pur partita con lentezza, resta un fenomeno da monitorare con attenzione. Vaccinarsi e adottare precauzioni igieniche rappresentano strumenti fondamentali per affrontare al meglio i mesi più critici.