Influenza ad alta intensità, Rezza: “Serve co-vaccino”

Influenza ad alta intensità, Rezza: “Serve co-vaccino”

Influenza intensa ad autunno. Il Piano Nazionale di Prevenzione Vaccinale incoraggia la vaccinazione anti-Covid e anti-influenzale.

Ad incoraggiare sulla vaccinazione contro il Covid e quella anti-influenzale, Gianni Rezza, direttore generale della Prevenzione al ministero della Salute. Il periodo è delicato e la popolazione ha più paura di prendere il Covid trascurando l’influenza. Quest’anno si prevede un’influenza ad alta intensità con la riduzione del distanziamento e dell’uso delle mascherine. Importante inviare un messaggio a tutti i cittadini per incentivarli ad un co-vaccino.

Vaccino

Un co-vaccino per l’autunno

Fra due giorni partirà il nuovo Piano Nazionale di Prevenzione Vaccinale. Ad autunno il picco dell’influenza sarà elevato e ad alta intensità. Ciò che raccomanda Gianni Rezza è di non tralasciare il pericolo di contagio influenzale soffermandosi solo su quello da Covid. La copertura vaccinale anti-influenzale due anni fa è stata maggiore dell’anno scorso in cui la popolazione ha dato più importanza ai vaccini anti-Covid. Per questo inverno sono stati approvati i vaccini contro Omicron 1, e anche uno dei due bivalenti Omicron 5.

L’aspetto comunicativo sembra difficile da affrontare, soprattutto per far riprendere la campagna vaccinale contro l’influenza. Dopo questi ultimi mesi in cui la percezione di rischio è stata di gran lunga bassa, è necessario incoraggiare il Paese a fare una duplice somministrazione. In questo modo, sarà possibile anche diminuire le sedute da fare.

L’importanza del vaccino anti-influenzale

Stefania Maggi, dirigente di ricerca CNR dell’Istituto di Neuroscienze, volge l’attenzione sugli anziani per i quali l’influenza non è una semplice malattia passeggera. “Le complicanze – spiega – per questa categoria fragile della popolazione sono davvero gravi e non solo per l’apparato respiratorio. Dati recenti hanno confermato come post-influenza questi pazienti possano avere come conseguenza delle neuroinfiammazioni”.

I dati raccolti in Danimarca confermano che negli anziani che hanno contratto l’influenza c’è stato un aumento del 73% della malattia di Parkinson e di demenze. Il 15% viene colpito dalla cosiddetta ‘disabilità catastrofica’ provocata da una caduta o da un ictus, mentre ben il 90% rischiano il decesso. La Maggi dichiara: “Sul vaccino antinfluenzale ad alto dosaggio abbiamo aspettative elevate. Ciò è dovuto ad uno studio randomizzato su 32mila over 65enni ed è emerso che il vaccino ad alto dosaggio ha una superiorità di efficacia del 24% rispetto al vaccino standard”.