Secondo gli esperti, il picco dei contagi da influenza australiana è previsto proprio per Natale. I virologi consigliano la vaccinazione.
In Italia arriva, proprio in vista del Natale, l’influenza australiana: scatta l’allerta. Continuano ad aumentare i casi, ed è proprio per il periodo di Natale che gli esperti si aspettano il picco. Viene anche chiamato ‘virus Darwin’, e presenta i seguenti sintomi: febbre, brividi, dolori ossei e muscolari, mal di testa, mal di gola, tosse.
L’influenza australiana ha un periodo di incubazione piuttosto breve, come una normale influenza: si tratta di 1 o 2 giorni. La malattia fa il suo decorso, generalmente, nel giro di 3-5 giorni. L’allarme influenza torna ad interessare la popolazione italiana.
Via alle vaccinazioni
Stando a quanto riferito all’interno del rapporto Influent, circa 762 mila italiani si sono ammalati solo nell’ultima settimana. Anche l’infettivologo Matteo Bassetti ha annunciato la situazione d’allarme, e ha invitato gli anziani a vaccinarsi.
Difatti, la vaccinazione è un buon metodo per prevenire l’influenza. Silvestro Scotti, segretario generale della Federazione dei medici di medicina generale (Fimmg), ha rilasciato un’intervista all’Adnkronos in cui ha parlato del propagarsi dell’influenza australiana.
“Se consideriamo il picco come una montagna – dice – avremo, in pratica, una vetta di 4mila metri, invece che di 3mila. Per l’influenza, di solito, i picchi si raggiungono sempre con la stessa incidenza, poi c’è un plateau e segue la discesa. L’andamento così com’è, quindi, fa pensare ad un picco assai superiore delle epidemie passate”.
Anche Fabrizio Pregliasco, professore associato di Igiene generale e applicata all’Università degli Studi di Milano e direttore Irccs Galeazzi-Sant’Ambrogio, ospite di ‘Un giorno da pecora’ su Rai Radio 1 è intervenuto. “Con l’influenza australiana sarà una bella stagione tosta, come sempre ci saranno morti, di solito sono tra i 5mila e i 15mila. Il picco è previsto a Natale, circa 150mila casi al giorno”.
Il virus influenzale torna ad interessare la popolazione “dopo 2 anni di situazione di maggior tranquillità, con le misure anti-covid efficaci anche contro virus meno invasivi”. Infine consiglia: “A questo punto il consiglio è che, se aumentano i casi, forse terrei la mascherina sui mezzi pubblici e nei luoghi affollati, soprattutto per gli anziani e i fragili. Senza reintrodurre l’obbligo come stanno pensando in Francia, ma raccomandandola”.