I sintomi dell’influenza australiana e come il virus H1N1 sta colpendo l’Italia. Fabrizio Pregliasco spiega l’importanza della vaccinazione.
La stagione influenzale 2024-2025 si preannuncia difficile, con i primi casi di influenza australiana già registrati in Italia. Questo ceppo influenzale, causato dal virus H1N1, ha già colpito duramente in Australia e potrebbe infettare milioni di persone anche in Italia. Il primo caso è stato identificato a Novara il 9 ottobre 2024. L’influenza H1N1, benché simile al ceppo H3N2, non sembra essere più aggressiva del solito. Tuttavia, l’arrivo del freddo potrebbe accelerare la diffusione, soprattutto durante le festività invernali.
Secondo Fabrizio Pregliasco, virologo dell’Università Statale di Milano, «il virus H1N1 non ha mostrato una maggiore aggressività rispetto agli anni precedenti», ma sottolinea che «l’arrivo del freddo intenso potrebbe favorire una diffusione massiccia del virus, specialmente durante le festività natalizie». Pregliasco insiste sull’importanza di vaccinarsi per ridurre il numero di infezioni e prevenire complicazioni gravi. Come riportato da leggo.it
Sintomi dell’influenza australiana
I sintomi dell’influenza australiana non si discostano molto da quelli delle normali influenze stagionali. I pazienti colpiti manifestano febbre alta (superiore a 38°C), tosse, dolori muscolari, naso che cola e occhi arrossati.
Pregliasco sottolinea che, se questi sintomi compaiono contemporaneamente, è opportuno consultare il proprio medico di base. Per gli anziani e i soggetti fragili, è particolarmente consigliato eseguire un tampone per escludere un’eventuale infezione da Covid-19, che potrebbe richiedere un trattamento antivirale specifico. «È importante per i pazienti anziani o fragili effettuare un tampone per escludere il Covid-19, che richiederebbe un trattamento antivirale specifico come il Paxlovid», ha aggiunto Pregliasco.
Seppure il virus H1N1 non mostri segni di maggiore virulenza rispetto alle precedenti stagioni influenzali, è fondamentale monitorare attentamente i sintomi per evitare complicazioni, specialmente tra le fasce più deboli della popolazione.
La sorveglianza epidemiologica e l’importanza della vaccinazione
L’Istituto Superiore di Sanità ha avviato dal 14 ottobre 2024 un sistema di sorveglianza epidemiologica, noto come RespiVirNet, per monitorare la diffusione dell’influenza in Italia. La rete include medici di medicina generale e pediatri, che segnaleranno i casi influenzali rilevati. Oltre al virus influenzale, questa rete tiene sotto controllo anche altri patogeni respiratori, come SARS-CoV-2, RSV e Rhinovirus.
La vaccinazione contro l’influenza è fortemente raccomandata, in particolare per gli anziani, i soggetti fragili e i lavoratori sanitari. Pregliasco evidenzia l’importanza di migliorare l’accesso ai vaccini in Italia, suggerendo che dovrebbero essere offerti attivamente in ospedali, centri per anziani e ambulatori specialistici. «Vaccinarsi è essenziale per ridurre il rischio di complicanze», ha affermato il virologo, ribadendo che un impegno più forte a livello nazionale è fondamentale per promuovere la vaccinazione.
Con una campagna vaccinale efficace e una sorveglianza costante, l’Italia può affrontare la minaccia della influenza australiana in modo proattivo, proteggendo le fasce più vulnerabili della popolazione.