Influenza aviaria 2024: registrati 81 casi umani, il numero più alto dal 2015. Aggiornamenti su focolai globali e italiani.
L’influenza aviaria, causata dal virus H5N1, ha raggiunto nel 2024 il numero più alto di casi umani dal 2015, con 81 infezioni segnalate. Lo ha confermato il direttore generale dell’Organizzazione Mondiale della Sanità (Oms), Tedros Adhanom Ghebreyesus, durante un briefing del 16 gennaio 2025. Secondo i dati Oms, gli Stati Uniti hanno registrato 66 casi, seguiti da Cambogia (10), Vietnam (2), e uno ciascuno in Australia, Canada e Cina.
I focolai in Italia e la situazione globale
Nonostante la trasmissione da animale a uomo sia rara, il virus H5N1 è particolarmente pericoloso: “Dal 2003, ha ucciso quasi la metà delle persone infettate,” ha spiegato Ghebreyesus. Al momento, la trasmissione tra esseri umani non è ancora comune, ma ogni infezione rappresenta un’opportunità per il virus di mutare.
Nel 2025, i primi casi riportano due decessi: uno negli Stati Uniti e uno in Cambogia. Entrambi sono stati collegati a contatti con pollame infetto.
In Italia, i focolai di influenza aviaria sono stati rilevati esclusivamente in allevamenti, senza trasmissione umana. Tra il 26 dicembre 2024 e il 4 gennaio 2025, sono stati confermati 11 focolai tra le province di Mantova e Verona. Secondo Confagricoltura Veneto, le infezioni hanno interessato allevamenti di tacchini, polli e ovaiole.
L’Oms ha sollecitato un rafforzamento della biosicurezza nelle aziende agricole, oltre all’utilizzo di dispositivi di protezione per i lavoratori a rischio. L’organizzazione collabora con enti come la Fao per monitorare e contenere la diffusione del virus.
Prevenzione e vaccini: il ruolo dell’Ema
L’Agenzia Europea del Farmaco (Ema) ha evidenziato che la trasmissione umana del virus è rara, ma il tasso di mortalità rimane elevato. Steffen Thirstrup, Chief Medical Officer dell’Ema, ha sottolineato che esistono vaccini approvati contro l’influenza aviaria, pronti a essere adattati in caso di mutazioni pericolose.
In sintesi, l’attenzione globale rimane alta, con strategie integrate per limitare la diffusione del virus e prevenire possibili pandemie. La collaborazione internazionale e il monitoraggio costante sono strumenti chiave per proteggere la salute pubblica.