Influenza 2025, l’Iss segnala un possibile picco stagionale: colpite soprattutto le fasce pediatriche, con 34,2 casi. Ecco i dati.
La stagione dell’influenza 2025 sembra aver raggiunto il picco, o almeno è quanto emerge dall’ultimo bollettino della rete di sorveglianza RespiVirNet dell’Istituto Superiore di Sanità (Iss). Nella terza settimana di gennaio, come riportato da Adnkronos, i casi di sindromi simil-influenzali continuano a salire, ma con minore intensità rispetto alla settimana precedente. Ecco i dati.
I dati principali dell’influenza: quasi 7,7 milioni di casi
Secondo l’ISS, il livello di incidenza nazionale è ora pari a 15 casi ogni mille assistiti, leggermente superiore rispetto ai 14,4 della settimana precedente. Complessivamente, nella terza settimana dell’anno, i nuovi contagi sono stati circa 886.000, portando il totale stagionale a 7.705.000 casi.
Il report sottolinea che “nella scorsa stagione in questa settimana la curva dell’incidenza era nella fase discendente” dopo il superamento del picco. Mentre quest’anno “l’incidenza delle sindromi simil-influenzali è ancora in aumento“. Tuttavia, la curva sembra piegarsi, suggerendo il possibile raggiungimento del punto massimo.
Le fasce d’età pediatriche sono quelle più colpite. Nei bambini sotto i cinque anni l’incidenza è salita da 25,3 a 34,2 casi per mille assistiti, mentre nella fascia 5-14 anni il valore è passato da 13,3 a 17,5 casi per mille.
Le Regioni e i virus in evidenza
A livello geografico, aggiunge Adnkronos, le regioni più colpite sono Lombardia, Emilia Romagna, Toscana, Marche, Lazio, Abruzzo e Campania. Al contrario, Basilicata e Calabria non hanno attivato la sorveglianza epidemiologica, e dunque i dati relativi a queste aree non sono disponibili.
Dal punto di vista virologico, il 31% dei campioni analizzati è risultato positivo al virus influenzale, una percentuale stabile rispetto alla settimana precedente. In dettaglio, su 3.023 campioni clinici, 937 hanno confermato la presenza del virus influenzale: 742 di tipo A (con 365 casi H1N1pdm09, 192 H3N2 e 185 non sottotipizzati) e 195 di tipo B.
Tra gli altri virus respiratori rilevati, il 6,7% dei campioni è risultato positivo al virus respiratorio sinciziale, il 2,7% al SARS-CoV-2, e percentuali minori a rinovirus (5,9%), coronavirus umani non-COVID (3,6%), adenovirus (1,8%) e altri agenti.