La Commissione UE accusa attori legati alla propaganda russa di manovrare contro Ursula von der Leyen. I dettagli.
Nel cuore dell’Unione europea, la battaglia non si combatte solo con le leggi e i trattati, ma anche attraverso il controllo dell’informazione. La Commissione europea ha acceso i riflettori su un nuovo episodio di interferenza esterna: dietro la recente mozione di censura contro Ursula von der Leyen, bocciata dal Parlamento europeo, vi sarebbero “operazioni russe contro la Ue e la presidente”.

Continua la guerra dell’informazione: l’UE sotto attacco
Lo ha dichiarato Thomas Regnier, portavoce della Commissione, che ha aggiunto: “Da tempo ormai teniamo sotto controllo le operazioni russe contro la Ue e la presidente. Fact-checker indipendenti hanno chiaramente identificato operazioni di questo tipo nel contesto della mozione di censura”. Un’accusa precisa che denuncia l’azione di attori legati alla propaganda di stato russa, pronti a sfruttare ogni occasione per “polarizzare e indebolire l’Unione europea”. Come riportato da adnkronos.com
Queste operazioni non si limitano alla diffusione di fake news, ma puntano a creare sfiducia nelle istituzioni, distorcendo il dibattito e alimentando teorie infondate. “Sfruttano in modo opportunistico gli eventi o la discussione politica nella Ue, per distorcere il dibattito politico, diffondere teorie del complotto o screditare politici europei”, ha continuato Regnier.
Il ruolo chiave dei media e dei verificatori indipendenti
In un contesto così delicato, la resistenza democratica passa anche dalla qualità dell’informazione. Come ha sottolineato il portavoce della Commissione, “la stampa libera e indipendente in Europa, insieme ai fact-checkers e ai ricercatori, hanno un ruolo importante per andare avanti nella comprensione di questo problema”. Come scritto da adnkronos.com
La sfida è chiara: proteggere il dibattito politico europeo dalle ingerenze esterne, rafforzando la fiducia dei cittadini attraverso trasparenza, vigilanza e informazione verificata. La Commissione invita a non abbassare la guardia, perché dietro ogni crisi istituzionale potrebbe celarsi una strategia ben più insidiosa.