Individuato a Novara il primo caso di influenza stagionale 2024-2025: le autorità sanitarie sono già in allerta.
Il primo caso di influenza della stagione 2024-2025 è stato rilevato in Italia, precisamente a Novara. Si tratta di un uomo di 42 anni, le cui condizioni sono attualmente discrete e stabili. Il virus è stato individuato il 9 ottobre presso il Laboratorio di Microbiologia e Virologia dell’Azienda ospedaliera universitaria di Novara, attraverso metodiche di biologia molecolare.
Influenza 2024-2025, primo caso a Novara: cosa ci aspetta
“A seguito della tipizzazione molecolare – spiegano i sanitari dell’ospedale novarese così come riporta Leggo.it – il caso è risultato provocato da un virus influenzale di tipo H1N1pdm. Non si tratta quindi del tipo virale H3N2 che nell’emisfero sud del mondo ha causato una grave stagione influenzale durante i mesi freddi, con un elevato numero di ricoveri e di pazienti in terapia intensiva”.
Lunedì 14 ottobre partirà la sorveglianza epidemiologica delle sindromi simil-influenzali, gestita dall’Istituto Superiore di Sanità attraverso la rete RespiVirNet. La sorveglianza virologica, invece, inizierà l’11 novembre, e i primi dati sono attesi nelle prossime due settimane.
Questo sistema, che monitora il 4% della popolazione italiana, permette di avere un quadro completo dell’andamento delle malattie respiratorie. I medici di medicina generale e pediatri di libera scelta avranno un ruolo cruciale, supportati da una rete di laboratori regionali.
Durante la stagione influenzale 2023-2024, circa 14,6 milioni di persone sono state colpite da sindromi simil-influenzali. Il picco, come riportato dall’ISS, è stato registrato a fine dicembre 2023, con oltre 10,5 milioni di dosi di vaccino antinfluenzale somministrate.
Il ruolo della vaccinazione antinfluenzale
Il vaccino antinfluenzale rimane la migliore arma contro la diffusione del virus. Ogni anno vengono raccomandati nuovi vaccini per affrontare i virus in continua mutazione, con particolare attenzione alle categorie più vulnerabili, come gli anziani e le persone con malattie croniche.