Tensioni politiche: il silenzio di Schlein agli attacchi di Vicenzo De Luca a Giorgia Meloni.
Durante un evento a Vasto per la campagna elettorale delle elezioni regionali in Abruzzo, la segretaria del Partito Democratico, Elly Schlein, ha evitato di commentare gli insulti rivolti al premier Giorgia Meloni da Vincenzo De Luca, governatore della Campania.
Tommaso Foti, capogruppo di Fratelli d’Italia alla Camera, ha espresso indignazione per il silenzio di Schlein, interrogandosi sulle reazioni del PD in un caso inverso. “A domanda diretta, il segretario Pd Schlein ha preferito glissare pavidamente in merito agli insulti che il premier Meloni ha ricevuto da De Luca, imbarazzante compagno di merende della “ditta.”, attacca Foti.
I rapporti tra Schlein e De Luca
Anche altri esponenti politici, come Augusta Montaruli e Maurizio Gasparri, hanno criticato aspramente l’atteggiamento della leader del Pd, mettendo in dubbio la credibilità del suo partito. “Con questo comportamento la credibilità del Pd ha raggiunto il minimo storico», sono parole di Montaruli.
Anche Gasparri è duro con la leader del PD: “Che vergogna la Schlein, capo di De Luca, che non prende le distanze dalle offese di questo guitto nei confronti del presidente del Consiglio“.
Nonostante le apparenze, i rapporti tra Elly Schlein e Vincenzo De Luca non sono idilliaci. La leader del PD sembra intenzionata a mantenere distanza dalle polemiche sollevate da De Luca, il quale cerca di affermare la sua influenza politica nel Sud Italia, posizionandosi spesso in contrasto con la dirigenza romana del partito.
La questione del limite del terzo mandato
Parallelamente, Schlein si trova a gestire altre questioni spinose, come la richiesta di molti sindaci del PD di rivedere la regola del limite di due mandati per i primi cittadini.
Un documento firmato da circa una trentina di sindaci italiani chiede l’abolizione di questa restrizione, sottolineando come sia una peculiarità quasi unica nell’ambito europeo. La discussione su questo tema è in corso, con la segretaria del PD che ha aperto alla possibilità di riforme.