Museo Egizio, assolto l’Onorevole Andrea Crippa

Museo Egizio, assolto l’Onorevole Andrea Crippa

Andrea Crippa è stato assolto per il caso della pubblicazione del video sul Museo Egizio.

TORINO – Il Tribunale di Appello Torino ha assolto il deputato della Lega Andrea Crippa per il caso della pubblicazione di un video sul museo Museo Egizio.

Il deputato della Lega Andrea Crippa assolto per il caso del Museo Egizio

Con sentenza del 22 giugno 2021, la Corte d’Appello di Torino ha integralmente riformato la sentenza di primo grado che aveva condannato l’On.le Crippa al risarcimento danni in favore del Museo delle Antichità Egizie di Torino.

L’Onorevole Crippa è stato quindi assolto e ha vinto la causa contro il Museo. I giudici della Corte di Appello di Torino ritengono che Crippa ha “legittimamente esercitato il proprio diritto di criticare l’iniziativa di un’importante e prestigiosa agenzia culturale cittadina avente, proprio per questo, un oggettivo impatto sociale e lato sensu politico“.

L’On.le Andrea CRIPPA, pertanto, ha vinto la causa contro il Museo delle Antichità Egizie di Torino.

La sentenza di primo grado era stata emessa nella mattinata di mercoledì 22 aprile 2020. L’Onorevole Crippa era stato condannato al pagamento di un risarcimento. La sentenza, come detto, è stata completamente riformata in Appello. Con l’assoluzione in secondo grado viene cancellata la condanna.

Tribunale

La ricostruzione della vicenda

L’episodio risale a gennaio 2018. Crippa aveva pubblicato un video dal titolo “Al Museo Egizio ingressi gratuiti. E gli italiani? Pagano?” con il quale criticava un’iniziativa del Museo Egizio. Nel video l’Onorevole Crippa telefonava al Museo chiedendo informazioni sugli sconti praticati e sosteneva che la promozione in questione rappresentasse una discriminazione a rovescio. Il video ricevette in poche ore migliaia di visualizzazioni e ricondivisioni

La sentenza di secondo grado ha evidenziato che “la conversazione telefonica non aveva in alcun modo alterato e perniciosamente compromesso la verità oggettiva del messaggio“. I giudici inoltre hanno stabilito che il linguaggio dell’Onorevole Crippa non è mai stato offensivo o ingiurioso e che lo stesso Onorevole ha portato avanti una propria iniziativa “senza mai superare il perimetro dell’esercizio del diritto di critica