Hakan Calhanoglu è arrivato a Istanbul per decidere il proprio futuro: mercoledì incontro chiave con l’Inter.
Il trasferimento di Calhanoglu sta per entrare nella sua fase cruciale. Il centrocampista turco, non più semplicemente voce di mercato, è fisicamente a Istanbul e da domani, mercoledì 23 luglio 2025, per lui inizia un confronto diretto con l’Inter e i club interessati.
Situazione intrigante, che più incerta non si può: la foto uscita ieri lo ritrae a Seyrantepe, vicino allo storico stadio di Galatasaray. Ma tra le principali pretendenti ha preso il volo il nome del Fenerbahçe, con un possibile assalto più concreto rispetto ai giallorossi.

Galatasaray in attesa, Fenerbahçe in agguato
Il Galatasaray, squadra del cuore di Calhanoglu, avrebbe formulato una proposta intorno ai 10 milioni di euro, troppo bassa per le richieste dell’Inter. Il direttore Ausilio è stato chiaro: “c’è stato un confronto col Galatasaray e lì abbiamo capito che non c’era nulla”. Prezzo richiesto: 25 milioni. In più, il Galatasaray sembra avere priorità nell’investire su Victor Osimhen. Intanto, il Fenerbahçe, su richiesta esplicita dell’allenatore José Mourinho, avrebbe già ricevuto risposta positiva alla chiamata del presidente Ali Koç.
Mercoledì faccia a faccia Inter–Calhanoglu
Mercoledì, al rientro della rosa nerazzurra, previsto il faccia a faccia cruciale con Calhanoglu. L’Inter non ha ricevuto richieste ufficiali: “Calhanoglu non ha mai chiesto di andare via”, ha detto Ausilio. Tuttavia, se il club turco o altri arriveranno a 25 milioni, l’addio potrebbe concretizzarsi. Un potenziale risparmio di oltre 24 milioni netti a stagione — dato che Calhanoglu percepisce 6,5 milioni netti fino al 2027, equivalenti a 12,03 milioni lordi. In caso di cessione, il nome più caldo per il sostituto è quello di Xhaka, giocatore di primo livello richiesto dalla squadra.
Intanto come riportato da calciomercato.com, l’Ad Marotta parla di “richieste fantomatiche… più mediatiche” e ribadisce la fiducia nel rispetto del giocatore e dell’Inter: “non vorrei che diventasse un caso quando un caso non è”. Nessuna pressione, ma margine per un’intesa concreta.