Analisi della prestazione dell’Inter contro il Leverkusen: perché la strategia dello 0-0 non paga e cosa può imparare Inzaghi.
L’Inter di Simone Inzaghi ha lasciato Leverkusen con più dubbi che certezze. La partita, impostata su una strategia conservativa, ha mostrato i limiti di un approccio che punta al minimo indispensabile, senza osare. Eppure, la sconfitta subita nel finale potrebbe rappresentare una preziosa lezione per il futuro, soprattutto in vista delle prossime sfide decisive in Champions League.
Inter, non giocare per lo 0-0: una strategia da rivedere
Il match contro il Leverkusen ha messo in evidenza quanto sia rischioso giocare per lo 0-0, una scelta che non sempre paga. La prestazione nerazzurra è stata basata su un atteggiamento difensivo, con un possesso palla sterile e privo di incisività offensiva. Sommer, autore di una buona prova tra i pali, e i difensori De Vrij e Bastoni hanno cercato di reggere l’urto tedesco, ma l’assenza di intensità è costata cara nei minuti finali.
Se da un lato l’Inter ha mostrato una certa solidità difensiva, dall’altro l’assenza di idee a centrocampo e l’opacità degli attaccanti – Lautaro Martinez in primis – hanno impedito alla squadra di essere pericolosa in avanti. La prestazione del capitano argentino è stata sintomatica: isolato e mai incisivo, ha sofferto la mancanza di supporto.
Lezioni per il futuro: il coraggio di osare
La partita di Leverkusen insegna che la Champions League non perdona atteggiamenti rinunciatari. Al contrario, premia chi osa e chi riesce a mantenere alta l’intensità per tutti i 90 minuti. Un esempio positivo può arrivare dall’Atalanta, che nonostante la sconfitta contro il Bayern Monaco ha mostrato un gioco brillante e coraggioso.
Per l’Inter, è fondamentale imparare da questa sconfitta. Con due partite ancora da disputare nella fase a gironi, il margine per correggere il tiro c’è tutto. La squadra di Inzaghi ha dimostrato in altre occasioni di poter offrire prestazioni di alto livello, ma dovrà ritrovare quella brillantezza e quel dinamismo che l’hanno resa protagonista fino a questo punto del torneo.
La qualificazione agli ottavi è ancora alla portata, ma il match di Leverkusen deve servire da monito: in Champions League, la prudenza non basta. Serve coraggio, serve ambizione, e soprattutto, serve la voglia di vincere.