L’Inter di Simone Inzaghi e la proprietà Oaktree sembrano avere visioni diverse sul futuro della squadra. Cosa succede.
La nuova stagione dell’Inter è iniziata in modo altalenante, ma il club è deciso a mantenersi competitivo su tutti i fronti. Dopo il pareggio contro il Genoa, il gruppo si è subito rialzato, grazie al lavoro di Simone Inzaghi e del suo staff. Tuttavia, tra la nuova proprietà americana, guidata dal fondo Oaktree, e l’allenatore, si intravede una divergenza nelle strategie e nelle priorità, generando una certa inquietudine tra i tifosi. Inzaghi è diventato, forse suo malgrado, il simbolo di queste tensioni. Le aspettative della proprietà e le sue ambizioni personali sembrano procedere su binari paralleli, ma non sempre convergenti.
Il rinnovo di Inzaghi: un simbolo di incertezza
Nel luglio del 2024, Inzaghi ha rinnovato il suo contratto fino al 2026, dopo negoziazioni lunghe e complicate. Il passaggio di proprietà da Suning a Oaktree ha inevitabilmente influito su queste trattative. Se inizialmente il rinnovo appariva una formalità, si è rivelato tutt’altro, a causa della necessità di ottenere non solo un accordo economico, ma anche delle garanzie sul progetto sportivo. Il tecnico, che ha guidato l’Inter attraverso fasi di crescita e difficoltà, ambisce a mantenere la squadra ai vertici, sia in campionato che in Europa. Ma le sue richieste e le sue aspettative si sono scontrate con una proprietà più orientata alla sostenibilità economica e alla futuribilità.
Due visioni distinte: mercato e gestione
La vera distanza tra Inzaghi e Oaktree si è palesata durante il calciomercato. Da una parte, l’allenatore desiderava rinforzare la rosa con giocatori di esperienza, capaci di garantire risultati immediati. Invece, Oaktree ha puntato su acquisti di prospettiva come Martinez e Tomas Palacios, giocatori giovani destinati a crescere. Se Inzaghi avesse avuto carta bianca, avrebbe preferito investire su profili più affermati, come Ricardo Rodriguez o Hermoso, per aumentare la profondità della squadra in vista delle competizioni internazionali. Questa differenza di vedute ha acuito la sensazione che la proprietà stia seguendo una strada diversa da quella tracciata dal tecnico.
Il futuro dell’Inter sembra sospeso tra queste due linee di pensiero. Inzaghi, con il supporto di dirigenti esperti come Marotta e Ausilio, dovrà dimostrare sul campo che la sua visione può portare successi concreti. Solo così potrà convincere la proprietà a investire maggiormente nel presente, oltre che nel futuro.