Inter-Milan, la conferenza stampa di Luciano Spalletti
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Direttore: Alessandro Plateroti

Inter-Milan, la conferenza stampa di Spalletti: “Vincere per entrare nella storia del club”

La conferenza stampa di Spalletti alla vigilia del derby tra Inter e Milan, match valido per la nona giornata della Serie A

Domani l’Inter sarà impegnata nel Derby di Milano contro il Milan di Gennaro Gattuso. Alla vigilia del match, il tecnico nerazzurro Luciano Spalletti ha parlato nella consueta conferenza stampa pre partita. Ecco quanto raccolto dalla nostra redazione.

Secondo me il Derby vale molto di più dei tre punti e per l’entusiasmo dei propri tifosi. Noi non abbiamo pensato né al Barcellona nè al campionato: abbiamo pensato solo al Derby. Sapevamo di giocare competizioni importanti e davanti ne abbiamo una importantissima: il Derby. Questa partita è il termometro più corretto per misurare quanto siamo malati di Inter”

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Una vittoria può dare tantissime cose in più rispetto ai normali tre punti. Dà cose in più nelle prossime partite e nel proseguo del campionato. Non abbiamo sprecato neanche un minuto di queste due settimane di tempo per preparare le partite. Quello che diventa fondamentale è essere esigenti con noi stessi, di andare a richiedere grandi cose: grandi giocate, grande intensità, grandi qualità, grandi confronti faccia a faccia. Il risultato si prenderà in considerazione successivamente

Io non rinuncerò mai a chiedere grandi cose ai miei giocatori. Abbiamo un etica nel modo di lavorare che cancella qualsiasi timore. Quando si è convinti di quello che si fa e sicuro di quello che si fa non ci sono timori di nessun genere. Vogliamo giocare a viso aperto perché ci saranno molti interisti allo stadio. Ci sarà anche il quarto anello formato di tutti da tutti i divani dei tifosi a casa. Da quando sono qui ho capito che gli interisti probabilmente dimenticano il compleanno del marito e della moglie, ma non si dimenticheranno mai il risultato del derby”.

“Io non commento ciò che dicono i miei calciatori (riferimento a Nainggolan sulle qualità dei compagni, ndr), che da dentro hanno una percezione differente di quello che è il livello dei giocatori. Secondo me si riferisce un po’ a tutto. Mi fa piacere che abbia stima dei compagni. Non cambia niente, noi vogliamo giocare la partita per portarla a casa”.

Vinciamo giocando male? Io trovo molte cose nei commenti che mi riguardano, ma bisogna vedere di chi sono i commenti. Ormai tutti hanno capito che tra voi ci sono tifosi di alcune squadre, dipende chi le commenta in funzione della squadra a cui tiene. Trovo che la mia squadra sia cresciuta di mentalità, gioco, carattere e che ci siano ampi margini di andare avanti. Di proseguire su questa strada. C’è ancora possibilità di un’evoluzione. Per cui se i risultati sono questi e c’è margine davanti io sono contento di questa analisi. Mi fa piacere”

“Non temo la sosta perché anche gli altri avevano diversi giocatori in Nazionale. C’è naturalmente da tener presente quelle che sono state le situazioni, ma è un lavoro in parte molto sviluppato per riordinare le fatiche: viaggi, minutaggi, problemi fisici, noi siamo al completo. Siamo tutti a disposizione, per cui io sono a posto“.

“Da quando sono diventato allenatore dell’Inter io vado in giro petto un fuori e mani dietro la schiena. Se si ha la fortuna come l’ho io di vedere questa partecipazione da dentro, sono particolarmente orgoglioso. tutti parlano di cornice in funzione di quello che ci sarà dentro lo stadio io la tratterei come di una parte di quello che sta dentro il quadro, è difficile trovare un livello di partecipazione emotiva come si sta vivendo dentro questo stadio come nei derby, e tutta Milano deve essere orgogliosa di quello che si vede nel mondo”

“Faccio i complimenti a Gattuso per come gioca la sua squadra. Per quel che riguarda il suo pensiero (Milan più forte rispetto alla passata stagione, ndr) mi sorprenderebbe se la pensasse diversamente dei tuoi calciatori. Per fare il massimo devi far vedere ai tuoi che sei fiducioso, così danno qualcosa in più. Se vedono che hai dei dubbi o dei pensieri non corretti nei loro confronti ti danno di meno. Per me noi siamo cresciuti come personalità, gioco, altezza (calci d’angolo e punizioni laterali). E dentro tutte queste qualità siamo convinti che ci possa essere anche il particolare del gol che fa la differenza”.

“Ci sono molti momenti che accomunano le due squadre. Entrambe vogliono partire dal basso e costruire dal calcio di rinvio, giocando palla a terra. Perché hanno due attaccanti finali che giocano palla a terra. Poi magari vanno a concludere anche sui traversoni, ma difficilmente usano la pallata per giocarci addosso sulla costruzione bassa. Dentro lo sviluppo c’è poi la condizione per arrivare nelle zone di campo dove puoi mettere i traversoni. Le cose sono le stesse, c’è cura dei particolari da parte di entrambe le squadre”.

“Icardi o Higuain? sono due calciatori che ti fanno rimanere a bocca aperta per le giocate che fanno. Uno ha probabilmente caratteristiche un po’ diverse dall’altro, ma tutti e due sono fondamentali per lo sviluppo del gioco delle proprie squadre. Mi fanno sorridere quelli che dicono che Icardi non è molto tecnico. Andiamo a vedere il controllo di palla sul secondo gol contro la Spal e troviamogli anche il pelo per vedere se non c’è qualità. Dal mio punto di vista è facile scegliere, perché uno è interista e io scelgo l’interista”.

“Vecino? Siamo tutti a disposizione. Ci sono tutti. Anche i direttori… Siamo tutti qui”.

“Ad Icardi non chiediamogli niente, lasciamo com’è che per noi è perfetto. Poi ci sono cose che tutte le persone intelligenti vanno a cercare di migliorare perché grattano in fondo al barile delle proprie possibilità e trovano qualcosa da migliorare, questo ne fa un professionista perfetto. Ma per quanto riguarda le qualità dentro il campo in funzione delle vittorie importanti Icardi è perfetto. Se non vogliamo vedere il gol con la Spal andiamo a vedere il tiro al volo contro il Tottenham per far girare così quella palla. E’ uno che naturalmente tiene impegnati e viene marcato in maniera più stretta da parte degli avversari. Ogni tanto, rimanendo staccato, impone alla linea difensiva degli avversari di stare più morbida per quel che riguarda il centrocampo e ti permette di avere più metri sulla trequarti. In tutte le cose ci sono pro e contro. Lasciatelo stare com’è che a me garba così”.

 

 

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ultimo aggiornamento: 20 Ottobre 2018 15:29

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