I nerazzurri escono scofitti dalla trasferta di Bergamo contro l’Atalanta che ha posto fine alle striscia positiva di sette vittorie consecutive
La sonora sconfitta rimediata dall’Inter contro l’Atalanta, ha senza dubbio messo in discussione quanto di buono fatto vedere fin qui dalla squadra di Luciano Spalletti che aveva raccolto sette vittorie consecutive in campionato.
Inter pagato il doppio impegno
Ieri la squadra interista, più di altre volte, sembra aver pagato l’impegno infrasettimale di Champions Legaue. Gli uomini di Spalletti che già prima della penultima sosta contro la Spal avevano dato un segnale di stanchezza erano riusciti a superare l’impegno contro la squadra di Semplici, anche allora in trasferta, grazie al suo capitano Mauro Icardi autore dei due gol nerazzurri che hanno deciso l’incontro di Ferrara.
Al contrario ieri, fin dai primi minuti di gioco, la squadra nerazzurra meneghina è apparsa fuori partita anche per il grande lavoro fatto dalla squadra di Gian Piero Gasperini capace di chiudere nella propria metà campo gli ospiti e con il rammarico di aver chiuso il primo tempo solamente con un gol di vantaggio di fronte alle numerose occasioni create.
Inter, prima sconfitta dopo la Champions
Quella di ieri raprresenta, dunque, la prima sconfitta dopo l’impegno di Champions League. Nelle tre precedenti partite post impegno europeo, i nerazzurri erano riuscite ad avere la meglio sugli avversari (Sampdoria, Spal e Lazio nell’ordine). Proprio contro i biancocelesti la squadra di Spalletti aveva disputato una delle sue migliori prestazioni stagionali travolgendo la squadra di Simone Inzaghi con un netto 0-3.
Oltre alla prestazione alla squadra nerazzurra ieri è mancata anche la reazione dopo aver trovato il momentaneo pareggio trovato da Icardi su calcio di rigore. La sconfitta, anche tenendo conto dei meriti di un avversario che ha saputo imporre il suo gioco, ci sta, quello che non è piacuto né ai tifosi né allo stesso Spalletti è il modo in cui è arrivata. La sosta servirà anche a ricaricare le energie – fisiche e mentali – per centrare la qualificazione agli ottavi di Champions League più che alla portata di quanto si potesse immaginare dopo il sorteggio.