Intercettate le minacce di morte mafiosa contro Giuseppe Antoci

Intercettate le minacce di morte mafiosa contro Giuseppe Antoci

Intercettate le parole di minacce di morte contro Giuseppe Antoci, da parte di un detenuto arrestato per estorsione aggravata.

Le minacce mafiose coinvolgono Giuseppe Antoci, l’ex presidente del Parco dei Nebrodi, determinando il rafforzamento delle misure di sicurezza nei suoi confronti e della sua famiglia. A confessare la volontà di uccidere Antoci è Francesco Conti Mica, 39enne di Tortorici, arrestato ai primi di dicembre per estorsione aggravata dal metodo mafioso.

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La mafia conto Antoci

Antoci è anche presidente onorario della fondazione “Antonino Caponnetto”, che si è battuto contro le truffe sui fondi Ue controllate dalla criminalità con il suo protocollo antimafia. Il protocollo, diventato poi legge nazionale, è riuscito a smantellare quel sistema mafioso. Nel 2016 Antoci sfuggì inoltre a un attentato in Sicilia.

Sull’attentato del 2016 la Commissione regionale antimafia scrive che “restano attuali le tre ipotesi formulate in premessa: un attentato mafioso fallito, un atto puramente dimostrativo, una simulazione. Ipotesi, tutte, che vedono il dottor Antoci vittima”.

L’intercettazione su Conti Mica

Attraverso un’intercettazioni della Dda di Messina, Francesco Conti Mica dichiara di appartenere al clan mafioso dei Batanesi, che prende il nome da una delle borgate di Tortorici, Batana, sottolineando che sua madre è una Bontempo Scavo, altra famiglia di mafia dei Nebrodi.

L’indagato sostiene anche di essere in contatto con suoi parenti, detenuti in regime di 41 bis perché coinvolti nel processo “Nebrodi”, nato anche dalle denunce di Antoci: “Comunico con persone che sono in galera. A Peppe Antoci non l’hanno voluto ammazzare, però quando escono i miei parenti dal 41 bis lo ammazzano”, minaccia.