Fondi Lega, la teste: ‘Di Rubba uomo di fiducia di Salvini’. Il prestanome, ‘Volevano vendere sede di via Bellerio’. Il bancario: “Fatto per amicizia”

Fondi Lega, la teste: ‘Di Rubba uomo di fiducia di Salvini’. Il prestanome, ‘Volevano vendere sede di via Bellerio’. Il bancario: “Fatto per amicizia”

Gli interrogatori sul caso LFC. Una teste: “Di Rubba uomo di fiducia di Salvini”.

MILANO – Sono iniziati gli interrogatori sul caso LFC. Tra le persone ascoltate dai magistrati, come riportato dall’Huffington Post, anche l’ex assessore lombardo alla Cultura, Cristina Cappellini, che si è soffermata sulla posizione di Antonio Di Rubba.

Il nome del commercialista – ha ammesso la testimone – circolava come quello che doveva mettere a posto i conti della Lega, non solo della Film Commission. Era considerato come uomo della svolta, per competenza e serietà. Faceva parte dell’entourage di Matteo Salvini e gli incarichi che ha ricevuto all’interno del partito costituivano dimostrazione di queste voci“.

Il prestanome: “Volevano vendere la sede di via Bellerio”

Nell’interrogatorio dello scorso 29 luglio, Luca Sostegni, noto nella vicenda come il prestanome, ha fatto sapere che Scillierisi vantava delle amicizie che aveva con Di Rubba e altri esponenti locali della Lega, tanto da aver ricevuto un incarico per cercare di vendere la sede della Lega di via Bellerio

Nove le persone indagate

L’inchiesta sul caso Lombardia Film Commission continua ad allargarsi e sono nove le persone iscritte sul registro degli indagati. Nel mirino degli inquirenti sono finiti anche Pierino Maffeis, Elio Foiadella e Vanessa Servalli, considerati amministratori vicini alle cinque persone che si trovano di domiciliari.

Indagini che sono in corso e presto ci potrebbero essere importanti novità. Gli interrogatori continueranno nelle prossime settimane con gli inquirenti che sperano di poter chiarire meglio la posizione delle persone che sono state iscritte sul registro degli indagati.

Auto polizia

Il bancario ai magistrati: “L’ho fatto per amicizia”

I magistrati hanno ascoltato anche Marco Ghilardi, direttore della filiale Ubi di Seriate. “La banca – le sue parole riportate da La Repubblicanon ha perso un centesimo, io non ho preso un soldo. L’ho fatto per amicizia e in buona fede“.

Salvini: “Sono tranquillo”

Un’indagine che non sembra turbare Matteo Salvini. A margine di un incontro elettorale ad Ascoli Piceno il leader della Lega ha assicurato che “non ci saranno effetti sul voto“. “Sono anni – ha aggiunto il numero uno di via Bellerio citato dall’Ansache cercano soldi dove non ci sono soldi, in Svizzera, Panama e Lussemburgo. I soldi alla Lega li danno i cittadini con il 2 per mille, gli imprenditori che ci aiutano, gli eletti. Sono tranquillissimo“.