Netanyahu si sottopone a un intervento per ernia, durante la sua assenza, Yariv Levin, assume la leadership del governo di Israele.
Benjamin Netanyahu, il primo ministro israeliano, affronterà un intervento chirurgico per l’ernia questa sera, durante l’operazione, che verrà eseguita in anestesia generale, il vicepremier e ministro della Giustizia Yariv Levin assumerà temporaneamente il ruolo di capo del governo di Israele ad interim. Questa situazione segna un momento cruciale per il governo di Israele, poiché Netanyahu, già sottoposto a un analogo intervento nel 2013, si affida alla competenza e all’esperienza di Levin per gestire le funzioni di governo.
Chi è Yariv Levin?
Yariv Levin, che compirà 55 anni a giugno, è una figura di spicco nella politica israeliana, con una carriera che affonda le radici nel suo attivismo studentesco all’Università di Gerusalemme per il Likud. Avvocato specializzato in diritto civile e commerciale, Levin ha ricoperto il ruolo di vicepresidente dell’Israel Bar Association tra il 1999 e il 2007. Entrato nella Knesset nel 2009, ha poi presieduto l’organo legislativo israeliano in momenti chiave tra il 2020 e il 2021, e nuovamente nel 2022.
La riforma contestata
Uno degli incarichi più significativi e controversi affidati a Levin è stato quello di portare avanti una riforma giudiziaria che mira a limitare i poteri della Corte suprema. Questa mossa ha sollevato ampi dibattiti e controversie all’interno del panorama politico e sociale israeliano.
Come vice di Netanyahu e attuale ministro della Giustizia, Levin si trova a guidare il paese in un momento particolarmente delicato. La sua esperienza precedente come ministro del Turismo, della Sicurezza Interna e dell’Alyah e dell’integrazione dimostra una versatilità e una capacità di leadership che saranno fondamentali nella gestione delle sfide correnti e future di Israele.
In questo periodo di transizione, gli occhi sono puntati su Levin e sulla sua capacità di navigare le acque turbolente della politica israeliana, mantenendo al contempo stabilità e continuità nell’agenda governativa.
