Confindustria avvisa il Governo: non vogliamo un nuovo deficit

Confindustria avvisa il Governo: non vogliamo un nuovo deficit

Il leader di Confidustria, Vincenzo Boccia, avvisa il Governo sulla possibilità di fare un nuovo deficit: “Noi non siamo d’accordo”.

ROMA – La situazione economica italiana continua a far discutere. Attraverso i microfoni di Sky TG24 il leader di Confindustria, Vincenzo Boccia, lancia un chiaro messaggio al Governo: “Se pensano – sottolinea riportato dall’AdnKronos di ricorrere sempre più al deficit per fare debito pubblico non troveranno in noi un alleato“.

L’approccio del Governo – continua – è da campagna elettorale anche se negli ultimi tempi il linguaggio sembra essere cambiato. Questo non significa che si vada meglio ma sicuramente bisogna registrare un primo passo verso un nuovo dialogo“.

Luigi Di Maio, Giuseppe Conte e Matteo Salvini

Confindustria sul linguaggio del Governo: “Finora sembrava di essere in campagna elettorale”

Proprio il linguaggio usato dal Governo è al centro della discussione: “Finora – sottolinea boccia – abbiamo assistito ad un linguaggio totalmente diverso da quello attuale. Sembrava di essere ancora in campagna elettorale. Con il Decreto Crescita e lo Sblocca Cantieri si è fatto uno sforzo che non può bastare. Serve coniugare le ragioni dello sviluppo con quelle del consenso ed evitare di essere sempre in campagna elettorale. Speriamo che si torni alla realtà“.

Conclusione finale sulla crescita italiana: “E’ vero che il Governo negli ultimi tempi ha rivisto le cifre. Noi da tempo abbiamo detto che eliminare i superammortamenti sarebbe stato un errore, che incrementare il fondo di Garanzia sarebbe stato positivo e soprattutto che ci sarebbe stata una crescita allo 0%. In questo momento si deve passare alla fase due senza insistere sul ricorso al deficit perché arriveremo in una strada senza uscita. Ma diamogli il tempo di capire dove vanno a parare. Non sono una persona indulgente ma sto valutando i provvedimenti singoli“. Parole di apertura da parte di Confidustria che aspetta sempre un cambio di rotta da parte del governo.