L’ex premier Conte al ‘Corriere della Sera’: “I partiti avevano scaricato su di me il problema del rimpasto”.
ROMA – L’ex premier Conte è ritornato a parlare della crisi di governo al Corriere della Sera. E il futuro leader pentastellato non è stato ‘morbido’ nei confronti di alcuni partita: “E’ chiaro che alcuni settori economici e politici volessero cambiare pagina. Non ho elementi invece per dire se ci fossero anche degli incroci personali, può essere che in questa operazione Renzi si sia prestato […]. Posso dire che sono caduto per una convergenza di interessi e i partiti di maggioranza avevano scaricato su di me il problema del rimpasto […]“.
Il ruolo di Italia Viva
L’ex premier è ritornato anche sui mesi precedenti alla crisi. “I partiti – ha ricordato – volevano che fossi io a cambiare i ministri. Alcuni di loro venivano presi pubblicamente di mira e tutto questo indebolì il governo. Italia Viva ha deciso di rompere visto che i sondaggi non decollavano. Non so se puntassero davvero alla crisi perché per un politico non è mai semplice accettare un politico“.
“La nomina di Draghi non mi ha sorpreso. Se ne parlava da tempo. E tra noi non ci sono mai attriti. Non è venuto agli Stati Generali perché non ricopriva un ruolo in quel momento. Ma ho sempre avuto stima nei suoi confronti tanto da chiedergli se potevo impegnarmi per un suo ruolo in Europa […]“.
Governo Draghi
Un passaggio anche sul Governo Draghi: “E’ difficile gestire una maggioranza così larga. Fino a quando si tratta del piano vaccinale ok, ma quando si dovrà scendere nelle questioni economiche e sociali sarà molto più difficile […]. Su alcune cose vedo continuità rispetto all’operato del mio governo. Su altre c’è una differenza anche perché la maggioranza è diversa […]”.
L’ex premier è ritornato anche a difendere Arcuri: “Le misure che abbiamo messo noi stanno avvantaggiando”. E su Draghi al Quirinale ha detto: “C’è da augurarsi che il governo possa andare avanti, altrimenti sarebbe l’Italia a rimetterci. Per quanto riguarda la corsa al Colle per la politica sarà un passaggio duro […]“.