L’appello di Federica Pellegrini: “Fate ripartire lo sport, almeno per i professionisti”

L’appello di Federica Pellegrini: “Fate ripartire lo sport, almeno per i professionisti”

L’intervista di Federica Pellegrini a ‘Radio 24’: “Si parla solo di calcio, anche gli altri sport sono importanti”.

ROMA – Ripartire il prima possibile. E’ questo l’appello che Federica Pellegrini ha voluto lanciare al Governo attraverso un’intervista rilasciata ai microfoni di Radio 24.

Aspettiamo tutti di uscire dalla quarantena per rimetterci sotto ad allenarci. Non ci piace stare fermi tanto tempo perché si perde tantissimo lavoro. La salute è ovvio che deve avere la priorità, ma lo sport deve essere considerato come un’attività primaria, almeno per gli atleti di interesse nazionale. Per noi nuotatori cambia tanto a livello di sensibilità. Già con due giorni di stop abbiamo difficoltà, immaginatevi tutto questo tempo“.

Pellegrini: “Le differenze con il calcio non mi sono piaciute”

La Divina ha chiesto poi ai giornalisti di trattare lo sport in maniera uguale senza fare le differenze: “Capisco che il calcio porta tanti soldi. Mi sarebbe, però, piaciuto sentir parlare anche della ripresa degli altri sport“.

E sulla possibilità di essere portabandiera alle Olimpiadi ha detto: “Non sono molto d’accordo sul doppio capitano. Io ho avuto l’onore di farlo ma per me il capitano deve essere solamente uno“.

Obiettivo Olimpiadi

L’obiettivo principale per la veneta sono i Giochi Olimpici di Tokyo: “Ad agosto farò 32 anni e per il nuoto non è un’età giovane. Il mio sogno, però, è partecipare per la quinta molta. Ho avuto tempo per prepararmi e molto dipenderà dal mio fisico. La motivazione c’è e per adesso sono a bordo. Caratterialmente sono tignosa quindi non temo per quanto riguarda la voglia. Vedremo come andrà, incrocio le dita“.

Federica Pellegrini

L’asta per l’ospedale di Bergamo

Nel pomeriggio di martedì 14 aprile 2020, inoltre, è andata in scena sui social un’asta dei suoi cimeli per l’ospedale di Bergamo. La cifra complessiva raccolta è stata di 66mila euro, donata al Papa Giovanni XXIII.

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