Gualtieri: “Ristori per 350mila aziende”

Gualtieri: “Ristori per 350mila aziende”

Gualtieri al Tg1: “I primi ristori potrebbero arrivare già l’11 novembre”.

ROMA – Il ministro Gualtieri è intervenuto ai microfoni del Tg1 per affrontare l’argomento indennizzi per le aziende costrette a chiudere dopo la firma del dpcm: “Stiamo lavorando per far arrivare i ristori il prima possibile – ha assicurato il titolare dell’Economia, riportato da La Repubblica pensiamo che i contributi possano essere erogati già a metà novembre, forse persino entro l’11 novembre. Ci sarà lo stesso meccanismo per il vecchio fondo perduto, quindi tutti quello che lo hanno già richiesto riceveranno i contributi in automatico“.

Gualtieri: “350mila le aziende interessati”

Nell’intervento il ministro Gualtieri ha dato anche alcuni numeri: “Le aziende interessate sono 350mila. Siamo consapevoli di chiedere un sacrificio importante e necessario a contenere il virus e quindi per tutti costoro avranno questi indennizzi che sono una parte delle misure. Poi avremo per tre mesi il credito di imposta sugli affitti, l’eliminazione della rata Imu, la cig per i lavoratori e l’indennità di 1000 euro per i collaboratori. Daremo un indennizzo superiore rispetto alla volta scorsa. Sono stati messi difficili e i prossimi lo saranno ancora, per questo la cifra sarà superiore“.

Roberto Gualtieri

Fipe: “Chiusure che costeranno 2,7 miliardi di euro”

Il dpcm è stato commentato anche da Fipe-Confcommercio. “Le misure annunciate dal Governo – si legge in una nota citata dall’Ansa – costeranno altri 2,7 miliardi di euro alle imprese della ristorazione. Se non accompagnate da contemporanee e proporzionate compensazioni di natura economica, sarebbero il colpo di grazia per i pubblici esercizi italiani, che già sono in una situazione di profonda crisi, con conseguenze economiche e sociali gravissime […]“.

La Federazione dei Pubblici Esercizi ha ricordato che “gli imprenditori di questo settore si sono dimostrati responsabili […]. E’ evidente che non si possono far ricadere le responsabilità del ritorno dell’epidemia sul nostro comporto. Sono altri i fattori che hanno purtroppo causato una nuova emergenza“.