L’intervista di Luigi Di Maio ai microfoni di Radio 24 dopo il vertice a Palazzo Chigi con il vicepremier Matteo Salvini: Si va avanti per combattere, non per tirare a campare.
Intervenuto ai microfoni di Radio 24, il leader del Movimento Cinque Stelle Luigi Di Maio ha colto l’occasione per fare il punto sui piani del governo dopo il vertice a Palazzo Chigi con il collega vicepremier Matteo Salvini.
Lega e Movimento Cinque Stelle tornano a collaborare per respingere gli assalti dell’Ue
I due leader sono tornati a confrontarsi in maniera pacifica e costruttiva dopo settimane trascorse a farsi guerra, anche e soprattutto per motivi elettorali. Il monito dell’Ue sulla situazione economica italiana però ha spinto i due leader a fare un fronte compatto contro il nemico esterno, quello che parla di quell’austerità che né la Lega né il Movimento Cinque Stelle vogliono.
Luigi Di Maio: Con Salvini ci siamo detti chiaramente che si va avanti per combattere, non per tirare a campare
Il leader del Movimento Cinque Stelle ha fatto il punto sul suo incontro con Matteo Salvini. I due hanno deciso di accantonare le divergenze per tornare a lavorare al contratto di governo.
“Con Matteo Salvini ci siamo detti chiaramente che se si va avanti si va avanti sugli obiettivi che ci siamo dati, per combattere e non per vivacchiare o tirare a campare […]. Era necessario incontrarci per fare ripartire tutto, le tante promesse da mantenere […], dal salario minimo all’abbassamento delle tasse, dobbiamo metterci al lavoro prima possibile”.
Caso Garavaglia, Di Maio: Se non dovesse essere innocente spero in un passo indietro del diretto interessato
Immancabile un commento sul caso Garavaglia, con il viceministro della Lega al centro di un’indagine della Corte dei Conti.
“Prima di tutto auguro a Garavaglia di essere innocente. Se non dovesse essere così auspico quello che è successo con Rixi, cioè un passo indietro del diretto interessato”.
In chiusura Luigi Di Maio ha parlato anche della decisione del sindaco di Legnano (in quota Lega) di non rassegnare le dimissioni nonostante il coinvolgimento nelle indagini sulla serie di tangenti in Lombardia.
“Un caso come questo non sarebbe mai avvenuto nel Movimento 5 Stelle. Ne abbiamo avuto uno in 10 anni, lo abbiamo espulso e deve stare lontano da noi per chilometri”.