Papa Francesco: “L’Ue ha sbagliato sul documento sul Natale”

Papa Francesco: “L’Ue ha sbagliato sul documento sul Natale”

Papa Francesco al ‘Corriere della Sera’: “I migranti vanno accolti e integrati altrimenti si maturerà una cittadinanza di ghetto”.

ROMA – Intervista esclusiva di Papa Francesco al Corriere della Sera. Il Pontefice ha toccato diversi temi iniziando sul documento, poi ritirato, dell’Ue sul Natale: “Si tratta di un anacronismo. Nella storia sono molte le dittature che hanno cercato di fare in questo modo […]. L’Unione Europea, invece, dovrebbe rispettare il Paese per come è strutturato, dentro la sua varietà e non cercare di uniformarlo […]“.

Credo che alla fine questo passaggio non lo faranno mai – ha aggiunto Bergoglio – ma devono stare molto attenti a buttare progetti e poi non sapere come fare […]. Non bisogna fare colonizzazioni ideologiche […]“.

Papa Francesco sui migranti

Il Pontefice ha affrontato anche un secondo argomento molto delicato come quello dei migranti. “Ogni governo deve dire quanti profughi può accogliere – ha sottolineato Francesco – ma allo stesso tempo queste persone devono assolutamente essere ospitati e integrati, altrimenti si rischia di dare vita ad una cittadinanza di ghetto […]“.

E sul modello da seguire Bergoglio ha le idee molto chiare: “Sicuramente la Svezia. Loro hanno accolto i migranti latino-americani e integrati […]. Se un Paese, invece, manda indietro un migrante deve essere in grado di integrarlo anche lì e non lasciarlo sulle coste libiche […]“.

Papa Francesco

Bergoglio: “Pronto ad andare a Mosca per incontrare il patriarca”

Francesco in questa intervista ha aperto anche alla possibilità di andare a Mosca per incontrare il patriarca Kirill: “L’incontro è all’orizzonte. Credo che la prossima settimana riusciremo a concordare questo colloquio […]. Il patriarca deve viaggiare, ma sono sicuro che ci incontreremo e io sono sempre disposto ad andare in Russia per vederlo“.

Per dialogare con i fratelli non servono protocolli – ha aggiunto – noi dobbiamo continuare a lavorare in unità e per l’unità […]. Il nostro compito è quello di andare avanti, pregare e fare carità insieme“.