Steven Witkoff sbarca a Mosca per discutere dell’Ucraina prima della scadenza dell’ultimatum del presidente Usa Trump.
Nel pieno delle tensioni tra Stati Uniti e Russia, l’arrivo a Mosca di Steven Witkoff, inviato speciale del presidente Donald Trump, segna un momento cruciale per la diplomazia internazionale. Mentre la guerra in Ucraina continua a mietere vittime, Trump ha fissato un ultimatum di dieci giorni a Mosca per cessare l’offensiva militare, minacciando nuove sanzioni economiche e dazi secondari verso i paesi che mantengono relazioni commerciali con la Russia, tra cui Cina e India.
Parallelamente, un violento attacco aereo russo su Zaporizhzhia ha provocato la morte di due civili e il ferimento di altre dodici persone, tra cui quattro bambini, aggravando ulteriormente l’emergenza umanitaria.

Witkoff a Mosca: missione diplomatica decisiva
Steven Witkoff è atterrato il 6 agosto a Mosca, accolto dal rappresentante russo Kirill Dmitriev, come riportato dall’agenzia di stampa Tass. Il suo compito è delicatissimo: incontrare i vertici russi pochi giorni prima della scadenza dell’ultimatum lanciato da Trump, previsto per venerdì 8 agosto. Questo intervento diplomatico arriva dopo un’escalation tra Washington e Mosca che ha incluso anche l’invio di due sottomarini nucleari Usa nel Mar Nero e uno scontro verbale online tra Trump e l’ex presidente russo Dmitry Medvedev.
Witkoff, noto imprenditore immobiliare senza esperienza diplomatica, è stato scelto personalmente da Trump come intermediario per le trattative di pace. Tuttavia, il suo approccio ha suscitato numerose critiche negli ambienti politici americani, dove viene considerato inadatto a gestire una crisi internazionale di tale portata.
Attacco russo su Zaporizhzhia: vittime tra i civili
Mentre si attende l’esito dei colloqui diplomatici, la guerra in Ucraina continua a infliggere gravi perdite alla popolazione civile. La mattina del 6 agosto, le forze russe hanno colpito il distretto di Zaporizhzhia con un attacco aereo che ha causato 2 morti e 12 feriti, secondo quanto riferito da Ivan Fedorov, capo dell’Amministrazione militare regionale ucraina. Tra i feriti si contano anche quattro bambini, a conferma dell’impatto devastante del conflitto sulla popolazione più vulnerabile.
Secondo l’Aeronautica militare di Kiev, l’attacco faceva parte di una più ampia offensiva notturna che ha coinvolto 45 droni, tra cui molti kamikaze Shahed. Di questi, 36 sono stati abbattuti, ma nove hanno colpito tre località diverse.
L’arrivo di Witkoff a Mosca rappresenta quindi un momento di svolta: mentre la diplomazia tenta un ultimo sforzo, la guerra non dà tregua. I prossimi giorni saranno decisivi per il futuro della crisi ucraina.