Il CIO valuta la possibilità di alzare l’età minima per i grandi eventi a 17 anni. L’Italia sostiene questa proposta.
ROMA – Il CIO valuta la possibilità di alzare l’età minima per i grandi eventi a 17 anni dopo il caso Kamila Valieva. Una riforma sposata in pieno, almeno dalle dichiarazioni, dalla Federghiaccio italiana, e nei prossimi mesi capiremo se ci saranno novità in questo senso.
Sicuramente la discussione è in corso e capiremo se alla fine questa proposta prenderà piede oppure si continuerà con la norma decisa ormai da diverso tempo fa.
Gios al fianco del CIO
La proposta del CIO, come detto, è fortemente sostenuta dalla Federghiaccio. “Non è utile per il nostro sport avere campioni di 15 anni che l’anno dopo spariscono – ha detto Gios citato dall’Ansa – i campioni devono rimanere nella storia, come Witt o Kostner“.
“Abbiamo buttato nella fosse dei leoni una ragazzina di 15 anni per un test di due mesi fa – ha aggiunto – per poi arrivare a questa soluzione ridicola della premiazione se fosse salita lei sul podio […]. Io chiedo sempre rispetto per gli atleti, da questa storia usciamo male tutti“.
Il presidente della Federghiaccio contro Arianna Fontana
Gios ha duramente attaccato anche Arianna Fontana. Il presidente della Federazione ha ricordato come “siamo abituati alle sue critiche. Fa parte del suo carattere, ma l’accusa è inaccettabile. I maschi le hanno dato una mano importante, e di sicuro negli ultimi sei mesi l’hanno aiutata a crescere. Le sue parole hanno distrutto il clima nella squadra“.
Frasi che sembrano chiudere a qualsiasi accordo in vista di Milano-Cortina 2026, ma non è da escludere un intervento da parte di Malagò per provare a chiudere al meglio la vicenda e consentire ad Arianna di prendere parte ai Giochi di casa per chiudere al meglio la propria carriera davanti al proprio pubblico.