L’Ue prepara le sanzioni da imporre alla Russia. Le ipotesi e la posizione scomoda dell’Italia

L’Ue prepara  le sanzioni da imporre alla Russia. Le ipotesi e la posizione scomoda dell’Italia

L’Ue valuta le sanzioni alla Russia dopo la prima mossa di Putin, che ha inviato l’esercito nel Donbass: le ipotesi al vaglio dei leader europei.

Dopo che Putin ha deciso di riconoscere le repubbliche separatiste e di inviare l’esercito nel Donbass, Stati Uniti e Ue hanno iniziato a lavorare per mettere a punto il pacchetto di sanzioni da imporre alla Russia per la violazione.

Ma lo scenario non è semplice. Le sanzioni alla Russia devono tenere conto anche delle necessità dei Paesi europei. In questo momento storico, caratterizzato dal caro bollette, una stangata sull’export del gas andrebbe a penalizzare l’Italia, ad esempio. Quindi bisogna muoversi con cautela e unità,

Vladimir Putin

Crisi in Ucraina, le ipotesi sulle sanzioni da imporre alla Russia dopo la decisione di Putin di riconoscere il Donbass

Una della ipotesi sul tavolo è quella di colpire l’esportazione di gas russo, che ha un impatto considerevole sul Pil del Paese. Ma come abbiamo visto una misura di questo tipo andrebbe a colpire anche l’Italia, ad esempio, che è dipendente dalle forniture di gas dalla Russia.

Una stretta sul gas potrebbe essere inevitabile nel caso in cui l’esercito russo dovesse fare rotta verso Kiev. Al momento siamo di fronte ad un’invasione limitata che per la legge russa non è neanche un’invasione. Putin ha inviato l’esercito per garantire la pace e difendere la popolazione delle due Repubbliche filorusse che ha deciso di riconoscere. Dal punto di vista pratico non è successo nulla di particolarmente rilevante. Non è la prima volta che i russi superano il confine e Mosca ha sempre garantito un sostegno economico e politico alle due repubbliche separatiste. Quindi le sanzioni devono essere proporzionali. O almeno questo è l’auspicio di molti leader europei, Draghi incluso.

In base alle ipotesi che circolano, con l’occupazione del Donbass dovrebbero scattare solo sanzioni secondarie come ad esempio l’interruzione della fornitura di materiale tecnologico alle imprese russe. Se l’esercito russo dovesse superare i confini del Donbass le sanzioni colpirebbero l’economia di Mosca, in particolare le banche. Di fatto sarebbero tagliati i fondi. Nel caso in cui Mosca dovesse attaccare Kiev scatterebbe la stretta su gas e petrolio. Queste almeno sono le ipotesi sul tavolo.

Europa Unione europea

Stati Uniti, stop investimenti nel Donbass

Il primo passo la ha fatto il Presidente degli Stati Uniti, Joe Biden, il quale ha firmato un ordine esecutivo con il quale ha disposto lo stop agli investimenti e alle attività economiche nel Donbass. Si tratta della prima reazione ufficiale e concreta alla mossa di Vladimir Putin.