Secondo gli inquirenti, il 22enne che ha registrato la scena avrebbe avuto l’intenzione di pubblicarla online in cambio di denaro.
Da giorni non si parla d’altro che dello stupro di gruppo avvenuto a Palermo, una violenza terribile perpetrata da sette ragazzi nei confronti di una 19enne lo scorso 7 luglio. Il nuovo sospetto degli inquirenti, giustificato da alcuni messaggi presenti nelle chat di uno degli indagati, è che il 22enne che ha filmato l’aggressione volesse condividere il filmato online per guadagnare dei soldi.
“Invio i video solo a chi li dovevo mandare e poi li elimino“, questa la frase scritta da chi ha registrato quelle terribile immagini ad un coetaneo che ha risposto: “Attento con quei video, non è che poi spunta che l’avete stuprata?”. “Io di questa storia non voglio sapere nulla“, la replica del 22enne.
Gli inquirenti ne sono certi: il video è stato inviato ad altre persone
Le frasi contenute nella chat hanno insospettito particolarmente gli investigatori che ora stanno cercando di comprendere a chi è stato inviato il video. Secondo chi indaga, infatti, è chiaro che il 22enne abbia registrato la violenza anche per rivenderla e non solo per pavoneggiarsi.
Gli inquirenti dovranno chiarire a chi sarebbe stato condiviso il filmato, strumento utilissimo per gli agenti che, osservando quelle immagini, sono riusciti ad identificare tutti i ragazzi coinvolti e a provare che la vittima non avesse dato il proprio consenso alla violenza, come invece raccontato dagli indagati.