Il generale Ali Fadavi delle Guardie della Rivoluzione islamica annuncia un terzo attacco missilistico contro Israele.
L’escalation tra Iran e Israele continua a crescere, alimentata da una serie di attacchi reciproci che hanno caratterizzato l’anno scorso. Il conflitto, inizialmente limitato a operazioni mirate e schermaglie regionali, si è trasformato in un vero e proprio confronto militare a lungo raggio, coinvolgendo non solo i due Paesi ma anche i loro alleati.
![carro armato nella guerra Israele-Hamas](https://newsmondo.it/wp-content/uploads/2023/11/SH_carro_armato_guerra_Israele.jpg)
Le difese israeliane e la risposta internazionale
Dopo il primo attacco missilistico iraniano nell’aprile 2024, in risposta al bombardamento del consolato iraniano a Damasco, e il secondo attacco dell’ottobre scorso, Teheran torna a minacciare Israele. Questa volta, però, la strategia sembra diversa: meno enfasi sulla quantità dei missili e più attenzione alla precisione degli obiettivi strategici.
Israele, forte del supporto tecnologico degli Stati Uniti e dei partner regionali, ha dimostrato una notevole capacità di difesa. I sistemi Iron Dome, David’s Sling e Arrow hanno intercettato la maggior parte dei missili iraniani durante le precedenti offensive, riducendo l’impatto degli attacchi.
Nel frattempo, la comunità internazionale osserva con crescente preoccupazione. Durante l’ultimo incontro a Riad, Stati Uniti e Russia hanno discusso possibili strategie per disinnescare la tensione. Tuttavia, né Washington né Mosca sembrano avere l’influenza necessaria per fermare l’escalation.
L’annuncio del terzo attacco: la minaccia di Fadavi
Il punto di svolta è arrivato con le dichiarazioni di Ali Fadavi, vice comandante del Corpo delle Guardie della Rivoluzione islamica (IRGC). In un’intervista rilasciata all’agenzia iraniana Mehr, il generale ha affermato che il terzo attacco contro Israele non è una questione di “se”, ma di “quando”. «Il momento opportuno arriverà», ha dichiarato, lasciando intendere che l’Iran stia aspettando il contesto geopolitico più favorevole per lanciare l’offensiva.
La minaccia di Fadavi non è passata inosservata a Tel Aviv, dove il governo israeliano ha già convocato il Consiglio di Sicurezza per pianificare ulteriori misure difensive e offensive. L’ombra di un nuovo conflitto su larga scala si allunga sul Medio Oriente, mentre il mondo attende con il fiato sospeso il prossimo sviluppo di questa pericolosa escalation.