Una donna incinta è stata condannata a morte dal regime iraniano per aver bruciato la foto di Khomeini, fondatore della Repubblica islamica.
La donna rischia una “esecuzione imminente” per aver dato fuoco ad un’immagine di Ruhollah Khomeini, il fondatore della Repubblica islamica dell’Iran. Le autorità del regime di Teheran hanno emesso una condanna a morte per una donna di origine curda incinta. La notizia è stata commentata dal Consiglio per i diritti umani delle Nazioni unite che ha chiesto un’azione urgente per contrastare questa decisione. Le proteste vanno avanti da quattro mesi in Iran e la dura repressione del regime non si arresta. La magistratura iraniana continua a condannare a morte i manifestanti.
Giovani iraniani vengono impiccati e torturati dalle autorità iraniane per aver manifestato contro le dure leggi del regime. Nei primi giorni di gennaio è stato condannato a morte un 18enne accusato di aver diretto le rivolte dopo a due giovani manifestanti arrestati di 18 e 19 anni. In seguito, altre tre persone sono state condannate per aver ucciso tre membri delle forze di sicurezza. Sono 17 i condannati a morte in seguito alla reazione brutale del regime alle manifestazioni della popolazione.
La reazione dell’Iran contro soggetti europei
Il governo iraniano ha inoltre emesso sanzioni nei confronti di 34 persone europee tra i quali l’eurodeputata leghista Anna Bonfrisco. Il ministero degli Esteri di Teheran ha dichiarato che nella black list ci sono individui ed entità accusati di aver dato “sostegno al terrorismo e ai gruppi terroristici, istigato atti terroristici e violenza contro il popolo iraniano, interferito negli affari interni della Repubblica islamica, fomentato violenza e disordini in Iran, diffuso false informazioni sull’Iran e partecipato all’escalation di sanzioni crudeli contro il popolo iraniano”.
“Questa è la conferma che siamo dalla parte della libertà, della democrazia che quel paese deve poter ritrovare e soprattutto da un futuro dove i giovani possono sentirsi a casa loro e non ammazzati, torturati, rinchiusi, calpestati nei loro diritti da un regime non più sopportabile dalla comunità internazionale” ha detto Bonfrisco esortando a dichiarare le forze iraniane organizzazioni terroristiche.