L’Iran invita l’Italia a restare fuori dagli affari interni di Teheran dopo la convocazione di Tajani dell’ambasciatore.
Dopo la convocazione dell’ambasciatore designato iraniano a Roma da parte del ministro degli Esteri Tajani è arrivata la risposta di Teheran. Il governo Meloni ha fortemente condannato quanto sta accadendo in Iran. La stessa premier ieri in conferenza stampa ha dichiarato inaccettabile la repressione del regime della Repubblica islamica e ha anticipato che se non si fermeranno le esecuzioni la linea del dialogo cambierà perché l’Italia non è più disposta a tollerare oltre.
Subito è arrivata la risposta di Teheran. Il ministro degli esteri iraniano ha espresso ”forte protesta dell’Iran per gli atti e le osservazioni di alcuni funzionari italiani che continuano a intervenire negli affari interni” della Repubblica islamica. Il ministro inoltre ha convocato oggi l’ambasciato italiano a Teheran Giuseppe Perrone. Per il diplomatico iraniano sono ”inaccettabili” le politiche ”selettive e doppie rispetto ai diritti umani” messe in atto dall’Italia e come tali vengono ”respinte dalla Repubblica islamica dell’Iran”.
Teheran respinge le accuse
Secondo Teheran è stata l’altra parte, ovvero l’Italia ad aver “danneggiato gli interessi della nazione iraniana e violato i suoi diritti con l’imposizione di sanzioni illegali”. Queste sono le dichiarazioni del ministro degli esteri iraniano riprese dall’Irna che continua dicendo che “è stato anche rilevato che le prese di posizione negative e irrazionali di alcuni funzionari italiani non sono compatibili con la cronaca storica delle relazioni tra i due Paesi. L’ambasciatore italiano ha promesso di trasmettere la protesta dell’Iran al suo governo al più presto”.
Il ministro Tajani aveva chiesto al diplomatico iraniano di trasmettere al suo governo la richiesta italiana di sospensione delle esecuzioni capitali, la fine della repressione violenta delle proteste e di aprire un dialogo con i manifestanti. Ma le richieste non sono state accolte e rispedite al mittente.