Iran e Siria, crollo della rete: accelerazione del nucleare
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Direttore: Alessandro Plateroti

Iran e Siria, crollo della rete: accelerazione del nucleare

soldato Iran

L’Iran affronta un nuovo scenario geopolitico dopo il crollo del regime siriano e potrebbe accelerare il programma nucleare.

Con il crollo del regime di Bashar al-Assad in Siria, l’Iran si trova a fare i conti con una delle peggiori crisi strategiche della sua storia. La rete di alleanze e proxy costruita nel corso di anni di ingenti investimenti si è disgregata, lasciando Teheran in una posizione di debolezza in Medio Oriente. Questo cambiamento rischia di spingere la Repubblica Islamica a concentrarsi su uno strumento di deterrenza che appare sempre più cruciale: il programma nucleare.

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cartina, mappa Iran

Il crollo della rete di alleanze iraniana

La Siria di Assad rappresentava un elemento chiave per la strategia iraniana. Grazie al regime siriano, Teheran poteva contare su un “ponte terrestre” verso il Mediterraneo, garantendo un accesso diretto a Hezbollah in Libano. Tuttavia, con la caduta di Assad, questa infrastruttura strategica si è dissolta. Inoltre, anche altri pilastri dell’Asse della Resistenza, come Hamas e Hezbollah, sono stati significativamente indeboliti dai conflitti recenti e dagli attacchi israeliani.

L’isolamento dell’Iran è aggravato da sentimenti anti-iraniani in Siria, dove molti vedono Teheran come corresponsabile delle sofferenze causate dal regime di Assad. Questo contesto riduce ulteriormente l’influenza iraniana nella regione, lasciando poche opzioni sul tavolo per mantenere una posizione di forza.

La scommessa sul programma nucleare

In un quadro geopolitico sempre più ostile, l’Iran potrebbe intensificare il suo programma nucleare come mezzo per ripristinare la propria capacità di deterrenza. Sebbene il paese non abbia ancora sviluppato armi atomiche, i suoi progressi nell’arricchimento dell’uranio lo pongono in una posizione tale da poterlo fare in tempi relativamente brevi.

Secondo esperti internazionali, il programma nucleare non è solo una risposta alle pressioni esterne, ma anche una strategia per negoziare da una posizione di forza, soprattutto con il possibile ritorno di Donald Trump alla Casa Bianca. La politica di “massima pressione” portata avanti durante il suo primo mandato potrebbe riaccendersi, spingendo Teheran a optare per una deterrenza nucleare definitiva.

Conclusione: La caduta di Assad segna una svolta critica per l’Iran, che ora si trova senza i suoi principali alleati regionali. Con una leadership invecchiata e un’economia in crisi, Teheran potrebbe vedere nel nucleare l’unica soluzione per mantenere il proprio ruolo di attore strategico in Medio Oriente.

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ultimo aggiornamento: 11 Dicembre 2024 18:43

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