Ieri migliaia di persone in tutto il mondo sono scese in piazza per manifestare contro il regime di Teheran e le violente repressioni.
In Australia, negli Usa e in tutta Europa da Londra a Berlino a Roma e Napoli. In circa 80 città in tutto il mondo migliaia di persone sono scese in piazza per protestare contro la repressione delle manifestazioni che si stanno svolgendo in Iran da quattro mesi in Iran. A Roma sono state consegnate all’ambasciata iraniana le 300mila adesioni alla campagna lanciata da La Stampa per le donne iraniane e salvare la vita all’allenatrice Fahimeh Karimi, condannata a morte. Ieri sono stati impiccati altri due giovani.
Torna a condannare quanto sta facendo il regime iraniano il ministro degli Esteri Antonio Tajani. “L’Iran ha superato la linea rossa, il punto di non ritorno, cominciando a eseguire le condanne a morte. L’Italia è contraria alla pena di morte”, ha detto su SkyTg24 parlando di condanne “sproporzionate per i reati commessi: togliere la vita è inaccettabile soprattutto se lo si fa in nome di Dio”. Il vicepremier ricorda del messaggio inviato a Teheran tramite l’ambasciatore iraniano di fermare queste repressioni ma sono state rispedite al mittente queste “intromissioni”. “Mi pare che la risposta giunta informalmente vada nella posizione opposta. Speriamo che Teheran cambi posizione”, ha detto Tajani.
“L’Iran ha oltrepassato la linea rossa”
“Nell’Iran è in atto una repressione dei diritti fondamentali di una brutalità inaudita e francamente mi sorprende che su questo non si mobilitino i giovani italiani”, ha detto il leader di Azione, Carlo Calenda, mentre Mara Carfagna, presidente di Azione, spera che nell’incontro di oggi con la presidente von der Leyen la premier Meloni chieda un’iniziativa Ue a riguardo.
A Roma e a Torino la comunità iraniana ha organizzato una marcia a cui hanno aderito anche i Radicali. Tra i cori “Donne, vita, libertà” ai “No alla dittatura” mentre a Napoli si intona Bella ciao. Nel frattempo continuano le proteste in Iran. “Giuriamo sul sangue dei nostri amici che resisteremo fino alla fine”, hanno detto i dimostranti chiedendo il rilascio dei loro compagni. “Voi siete l’Isis in Iran” contro le guardie rivoluzionarie. Ma la violenza e la paura non ferma la protesta, l’atleta iraniana di taekwondo Nahid Kiani, vincitrice di medaglie di bronzo ai Campionati asiatici 2016 e ai Giochi asiatici 2018, ha pubblicato una immagine sui social che la ritrae senza hijab.
La Bcc persian inoltre diffonde la notizia del suicidio del giornalista Mohsen Jafarirad, 36 anni, avvenuto dopo il suo rilascio dal carcere. Non è la prima volta che accade, secondo molti a causare il suicidio sono le forti dosi di farmaci che fanno ai detenuti che possono avere pensieri suicidi tra gli effetti collaterali.
Nel frattempo, la controprotesta davanti all’ambasciata francese a Teheran per protestare contro le vignette di Charlie Hebdo. “Morte a Israele e morte all’Inghilterra” e “Francia vergogna” urlavano i manifestanti.