Incidente mortale in elicottero per il presidente dell’Iran Ebrahim Raisi rimasto ucciso insieme al ministro degli Esteri.
Dopo l’incidente in elicottero e le ricerche, la tv di Stato dell’Iran ha annunciato la morte del presidente Ebrahim Raisi e del ministro degli Esteri, Hossein Amir Abdollahian. Secondo le informazioni fin qui trapelate, a bordo del mezzo ci sarebbero stati anche il governatore della provincia dell’Azerbaigian orientale Malek Rahmati e l’imam della città di Tabriz Mohammad Ali Ale Hashem. I corpi sarebbero stati trovati carbonizzati.
Iran, morto il presidente Raisi: il ritrovamento
Il presidente iraniano Ebrahim Raisi e il Ministro degli Esteri Hossein Amir Abdollahian sono morti a causa di un incidente in elicottero avvenuto ieri nei pressi di Jolfa. La notizia è stata ufficializzata nel corso della notte dalla tv di Stato ed era stata anticipata dal capo della Mezzaluna Rossa iraniana, Pir Hossein Kolivand che aveva dichiarato al canale televisivo IRIB: “Quando è stata scoperta la posizione dell’elicottero precipitato, non è stata trovata alcuna traccia di passeggeri vivi”.
Secondo quanto riportato, a bordo del mezzo, oltre al presidente e al ministro, c’erano il governatore della provincia dell’Azerbaigian orientale Malek Rahmati, l’imam della città di Tabriz Mohammad Ali Ale Hashem, un membro delle guardie rivoluzionarie Ansar al-Mahdi, il pilota, il copilota e il tecnico di volo. Stando alla Rai, Raisi si stava recando nelle zone di confine nordorientali alla città di Tabriz al fine di inaugurare una raffineria.
Cosa succede nel Paese
Dopo la morte di Raisi, l’Iran non avrà alcun vuoto di potere. Infatti, il vicepresidente, Mohammad Mokhber, è il primo nella linea di potere. Secondo la costituzione iraniana, l’articolo 131 prevede nel caso di morte, licenziamento, dimissioni, assenza o malattia superiore a due mesi del Presidente della Repubblica, che il primo vicepresidente subentri fino allo svolgimento delle elezioni che dovranno avvenire entro un periodo massimo di 50 giorni.