Durante le rivolte sono 739 le persone arrestate, tra cui 60 donne solo nella provincia di Guilan. I manifestanti uccisi sono almeno 35.
Sono 739 le persone, tra le quali 60 donne, arrestate dalla polizia iraniana nella sola provincia di Guilan. Gli arresti sono avvenuti durante le proteste per la morte della 22enne curda Mahsa Amini. La donna era sotto la custodia della polizia, arrestata perché non aveva indossato il velo in modo corretto.
A riferire tali informazioni è l’agenzia di stampa Tasnim, che riporta anche la affermazioni del presidente ultraconservatore Ebrahim Raisi secondo il quale le manifestazioni e i disordini in Iran dovrebbero essere affrontati con durezza.
Raisi si è inoltre riferito ai manifestanti come ai “rivoltosi che disturbano l’ordine e la sicurezza nel Paese” parlando al telefono con Mohammadrasul Doustbeigi, membro dei Guardiani della Rivoluzione. Il governo ha fornito oggi un bilancio ufficiale delle vittime, parlando di 35 morti. I rapporti non ufficiali parlano invece di 50 morti e oltre centinaia di feriti.
Ma le proteste non si fermano
Nonostante la dura repressione da parte del governo e della polizia, le proteste non si fermano. Nel frattempo intanto, il ministro dell’interno Ahman Vahidi ha detto di “attendere il rapporto finale del team medico”, per confermare i motivi dell’autopsia della giovane ventiduenne Masha.