Iran: giustiziato secondo manifestante condannato a morte
Vai al contenuto

Direttore: Alessandro Plateroti

Iran: giustiziato secondo manifestante. Calciatore condannato a morte

proteste iran

In Iran è stato giustiziato il secondo manifestante condannato a morte. Il regime della Repubblica islamica non si ferma.

Un altro ragazzo di 23 anni è stato giustiziato, impiccato nella città di Mashhad. Majid Reza Rahnavard, un giovane wrestler impiccato dopo soli venti giorni dal suo arresto per inimicizia contro Dio così come il primo giovane impiccato Shekari. Il motivo della sua condanna è aver accoltellato e ucciso due forze di sicurezza. Entrambi non hanno avuto diritto ad un processo. Rahnavad prima dell’esecuzione è stato costretto a confessare via tv i suoi omicidi.

Tra i condannati a morte c’è anche un ex calciatore, protagonista insieme agli altri delle proteste che stanno sconvolgendo il paese. Si tratta di Amir Nasr-Azadani, 26 anni e anche per lui la magistratura iraniana ha decretato la condanna a morte. Arrestato solo 27 anni fa è accusato di tradimento per essere un membro di un «gruppo armato e organizzato che opera con l’intenzione di colpire la sicurezza della Repubblica islamica dell’Iran». Azadani è «uno dei nove imputati nel caso in cui tre agenti di sicurezza sono stati martirizzati durante i disordini del 25 novembre».

proteste iran
proteste iran
Leggi anche
Guerra, la telefonata tra Biden e Zelensky

Manifestanti giustiziati dal regime

Insieme a lui condannato anche un coetaneo attore teatrale Hossein Mohammadi che la magistratura iraniana ritiene essere parte dei 5 arrestati il 5 novembre.

Gli attivisti e le Ong chiedono ai governi di tutto il mondo di intervenire. Amnesty ha pubblicato un rapporto sui numeri delle vittime fatte dalla polizia durante le manifestazioni che arriva a circa 488 e oltre 18mila persone sono state arrestate.

A riferire le imminenti esecuzioni dei manifestanti accusati di tradimento contro Dio per aver protestato o ferito o ucciso le guardie di sicurezza fondate dall’ayatollah Khamenei, è il capo della magistratura della Repubblica islamica. Dopo la seconda esecuzione il capo della magistratura locale ha ringraziato la polizia e gli agenti di sicurezza per “aver stabilito l’ordine e la sicurezza e essersi occupati di rivoltosi e delinquenti”.

Riproduzione riservata © 2024 - NM

ultimo aggiornamento: 12 Dicembre 2022 10:03

Guerra, la telefonata tra Biden e Zelensky

nl pixel