Iran, Trump: “Se Teheran attacca, risponderemo duramente”

Iran, Trump: “Se Teheran attacca, risponderemo duramente”

Torna la tensione tra Stati Uniti e Iran. L’intelligence ipotizza un attacco a ambasciatore americano come ritorsione per l’uccisione del generale Soleimani.

L’Iran starebbe pensando a un piano per assassinare un diplomatico americano. Secondo due funzionari statunitensi, i servizi di intelligence Usa ritengono che il governo di Teheran stia prendendo in considerazione il tentativo di assassinare l’ambasciatrice statunitense in Sudafrica, Lana Marks, vicina al presidente Donald Trump.

Trump: “Se Iran attacca, reazione mille volte maggiore”

L’indiscrezione è stata raccolta dal capo della Casa Bianca: “Prometto una risposta degli Usa di grandezza mille volte maggiore a qualsiasi attacco dell’Iran“, ha dichiarato Donald Trump.
Il segretario di Stato, Mike Pompeo, ha detto che sta prendendo “seriamente” tali informazioni, tacciate invece come “infondate” da Teheran.

FOTO PUBBLICO DOMINIO https://it.wikipedia.org/wiki/Iran#/media/File:Flag_of_Iran.svg

Ritorsione per uccisione di Soleimani?

Secondo il sito d’informazione Politico, Teheran intenderebbe vendicare la morte del suo potente generale Soleimani, ucciso a gennaio da un attacco americano su ordine di Trump.
Se attuato – si legge su Politico – l’attacco potrebbe aumentare drammaticamente le già gravi tensioni tra gli Stati Uniti e l’Iran e creare un’enorme pressione su Trump per contrattaccare, nel mezzo di una stagione elettorale tesa“.

https://www.youtube.com/watch?v=qoCe2fKzmUo

Accordo di pace a Washington

Nel frattempo, oggi a Washington verrà siglato lo storico accordo di pace tra Israele e Emirati Arabi. Un’intesa che è stata aspramente criticata dall’Iran attraverso il ministro degli Esteri Mohammad Javad Zarif: “E’ stato un atto di stupidità strategica da parte di Emirati Arabi Uniti e Israele che rafforzerà l’asse della resistenza nella regione. La popolazione oppressa della Palestina e tutte le nazioni libere del mondo non perdoneranno mai la normalizzazione delle relazioni con il criminale regime di occupazione israeliano“.