Papa Francesco, messa a Mosul: "Prego per vittime di guerra e terrorismo"
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Direttore: Alessandro Plateroti

Iraq, Papa Francesco dice messa a Mosul: “Preghiera per le vittime della guerra”

Papa Francesco

Papa Francesco conclude la storica visita in Iraq celebrando messa a Mosul. “Paese colpito da tempesta disumana”.

MOSUL – Lo storico viaggio di Papa Francesco in Iraq è giunto al giorno conclusivo.

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Papa Francesco dice messa a Mosul

Il Pontefice è arrivato a Mosul, città ex roccaforte dell’Isis. Qui Bergoglio ha guidato la preghiera di suffragio per le vittime della guerra e del terrorismo a Hosh al-Bieaa, Piazza delle Chiese. “Oggi, malgrado tutto, riaffermiamo la nostra convinzione che la fraternità è più forte del fratricidio, che la speranza è più forte della morte, che la pace è più forte della guerra“, ha detto Papa Francesco.

udienza privata Papa Francesco
Papa Francesco

“Paese colpito da tempesta disumana”

Il Papa ha poi proseguito così: “Questa convinzione parla con voce più eloquente di quella dell’odio e della violenza; e mai potrà essere soffocata nel sangue versato da coloro che pervertono il nome di Dio percorrendo strade di distruzione. Oggi eleviamo le nostre voci in preghiera a Dio Onnipotente per tutte le vittime della guerra e dei conflitti armati. Qui a Mosul le tragiche conseguenze della guerra e delle ostilità sono fin troppo
evidenti. Com’è crudele che questo Paese, culla di civiltà, sia stato colpito da una tempesta così disumana, con antichi luoghi di culto distrutti e migliaia e migliaia di persone (musulmani, cristiani, yazidi) che sono stati annientati crudelmente per il terrorismo e altri sfollati con la forza o uccisi
“.

Il pensiero sui cristiani

Successivamente il Pontefice si sposterà a Qaraqosh per incontrare i cristiani che erano stati scacciati dalle loro case dall’Isis. A proposito dei discepoli, Papa Francesco ha detto: “Il tragico ridursi dei discepoli di Cristo, qui e in tutto il Medio Oriente, è un danno incalcolabile non solo per le persone e le comunità interessate, ma per la stessa società che si lasciano alle spalle. Un tessuto culturale e religioso così ricco di diversità è indebolito dalla perdita di uno qualsiasi dei suoi membri, per quanto piccolo. Come in uno dei vostri tappeti artistici, un piccolo filo strappato può danneggiare l’insieme“.

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ultimo aggiornamento: 7 Marzo 2021 9:23

7 marzo 1985, viene pubblicato We Are the World

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