Isaac Newton ha predetto la fine del mondo per il 2060? Scopri cosa rivelano i suoi studi biblici sul futuro.
Isaac Newton è universalmente conosciuto per i suoi contributi alla scienza, in particolare per la scoperta della gravità. Tuttavia, pochi sanno che il celebre fisico si dedicò anche a studi biblici, arrivando a fare una sorprendente previsione sulla fine del mondo. Secondo i suoi calcoli, il 2060 segnerà un cambiamento epocale: la fine dell’era attuale e l’inizio del Regno di Dio.
La profezia di Newton: 2060 e i 1.260 giorni
In un manoscritto scoperto dopo la sua morte, Newton esponeva una complessa interpretazione delle profezie bibliche. Concentrandosi principalmente sul Libro di Daniele, il fisico credeva che i riferimenti a 1.260 giorni fossero in realtà un’indicazione di 1.260 anni. Newton applicava il principio interpretativo del “giorno/anno”, molto diffuso tra gli studiosi del suo tempo, per decifrare i misteriosi simbolismi dell’Apocalisse.
Secondo Newton, l’anno 800 d.C. rappresentava l’inizio della “supremazia papale”, un’epoca di dominio religioso che avrebbe avuto fine esattamente 1.260 anni dopo, cioè nel 2060. Questo evento, per Newton, non rappresentava tanto la fine del mondo, ma piuttosto la caduta della Chiesa apostata e il preludio a un’era completamente nuova.
Il ritorno di Cristo e il millennio
Per Newton, il 2060 non segnava la distruzione della Terra, ma piuttosto il ritorno di Cristo e l’inizio di un regno di pace che sarebbe durato 1.000 anni, noto anche come il Millennio. Questa interpretazione si riallaccia alle credenze cristiane premillenarie, che vedono il ritorno di Gesù come l’inizio di un’epoca in cui regnerà su un mondo di giustizia e serenità.
Lo storico Stephen D. Snobelen, fondatore del Newton Project, spiega che la previsione di Newton va intesa in modo simbolico, non come un evento catastrofico. Newton immaginava il 2060 come una data di transizione, un cambiamento spirituale e religioso più che una fine letterale del mondo. La sua visione era influenzata dalla convinzione che Dio avrebbe portato un periodo di pace e armonia dopo la sconfitta delle forze del male.