L’abusivismo edilizio è uno dei temi cardini su cui indaga la Procura di Napoli per il disastro di Casamicciola sull’isola di Ischia.
La Procura di Napoli ha aperto un’inchiesta per disastro colposo dopo la tragedia scaturita dall’alluvione della notte del 26 novembre che ha travolto le abitazioni di Casamicciola Terme comune dell’isola di Ischia. Al centro dell’indagine della Procura ci sono gli allarmi inascoltati dell’ex sindaco e i mancati abbattimenti di abitazioni abusive su un terreno oggetto di dissesto idrogeologico.
Le abitazioni sul monte Epomeo non erano sicure e non sarebbero dovute essere costruite. Inoltre, il terremoto del 2017 aveva alzato l’allerta sulle condizioni precarie delle case nel comune ischitano. Ma vari allarmi e richieste di abbattimento sono state inascoltate anzi il governo Conte I ha proceduto con il condono peggiorando la situazione.
La Procura indaga su eventuali colpe dell’uomo
I pm di Napoli cercano di chiarire le condizioni delle abitazioni travolte dal fiume di fango dopo la frana del monte. L’indagine metterà nero su bianco se ci sono stati abusi edilizi e nel caso se ci fossero provvedimenti di demolizione pendenti. In questo modo si chiarirà se il disastro e le 8 tragiche morti – tra le quali 4 bambini – potevano essere evitate e se ci sono colpe da parte dell’uomo.
Sono ancora 4 i dispersi che i soccorritori stanno cercando senza sosta nel fango e tra le macerie. Le ricerche proseguono con droni e cani. Nonostante le indagini si concentrano sull’abusivismo edilizio, molti tra cui l’ex sindaco di Casamicciola in carica fino al giugno scorso, escludono che questo abbia potuto influire sulla tragedia poiché la frana è partita da 700m di altezza e le prime case si trovavano a 400m.
Intanto, prosegue l’indagine e la ricerca dei dispersi ma è tempo di intervenire ed evitare in modo concreto per evitare che accadano altre tragedie simili.