In Siria gli Usa hanno ucciso il leader dell’Isis responsabile degli attacchi terroristici in Europa ma il suo gruppo ancora in piedi.
Un raid aereo dell’esercito statunitense ha ucciso in Siria il leader dell’Isis Khalid Aydd Ahmad al-Jabouri, “responsabile della pianificazione degli attacchi in Europa”.
A diffondere la notizia è stato il Comando centrale Usa, secondo cui l’operazione non ha provocato vittime civili e “comprometterà temporaneamente la capacità dell’organizzazione di pianificare attacchi esterni”.
Gli Usa comunicano anche che il gruppo che faceva capo a al-Jabouri “rimane in grado di condurre operazioni” in Siria e mantiene l’obiettivo “di colpire oltre il Medio Oriente”. Una scarna vittoria perché l’Isis è ancora in piedi e lontano dall’essere sconfitto.
Lo Stato islamico è ancora attivo
Il leader dell’Isis è stato eliminato in una città al nord della Siria e secondo l’Osservatorio siriano per i diritti umani, con sede nel Regno Unito, ha dichiarato ieri che una persona è stata uccisa in un attacco di velivoli senza pilota vicino al villaggio di Kefteen, zona controllata dai ribelli. I Caschi bianchi, la protezione civile siriana in opposizione al regime di Assad ha confermato di aver soccorso un uomo sul luogo del bombardamento.
Ad oggi l’Isis, anche se non è al massimo del suo potere come anni fa, conta su circa 5000-7000 miliziani tra Siria e Iraq. Secondo l’Onu è cresciuta la minaccia rappresentata dallo Stato islamico nella seconda metà del 2022 soprattutto intorno alle zone di conflitto dove si trova.