La proposta dell’Ispi: lockdown per gli anziani per salvare migliaia di vite ed evitare una chiusura generale del Paese.
Un lockdown per gli anziani per contenere il numero di vittime e salvare l’economia. Con l’Italia alle prese con una nuova fase dell’emergenza coronavirus, torna a prendere forma lo spettro di un nuovo lockdown e si moltiplicano le proposte avanzate dagli studiosi per contenere i danni. E una delle ipotesi diffuse e condivise sembra essere quella, di difficile applicazione, di isolare gli anziani per limitare il numero delle vittime di questa seconda ondata e scongiurare una chiusura a livello nazionale.
La proposta dell’Ispi, Lockdown per gli anziani
La proposta arriva dall’Ispi, che suggerisce un isolamento protettivo per gli anziani per salvare la vita a centinaia di migliaia di persone e scongiurare un lockdown generale.
La proposta, riportata da la Repubblica, è quella di un lockdown selettivo per proteggere le classi di età e i soggetti a rischio.
La proposta troverebbe un fondamento e una giustificazione nei numeri dell’emergenza in Italia. Per quanto riguarda i decessi, la maggioranza interessa soggetti anziani, e questa non è una novità, anzi. La soluzione quindi potrebbe essere quella di isolare gli anziani. Una soluzione che dal punto di vista dei freddi numeri ha un senso.
Non è tutto. Un lockdown selettivo permetterebbe anche di evitare un contraccolpo economico legato alla chiusura delle attività. Infine una soluzione di questo tipo andrebbe a ridurre in maniera considerevole la pressione sul sistema sanitario.
I problemi legati ad un lockdown selettivo
Ma si tratta anche di una proposta che, e qui entriamo nell’ambito delle critiche, solleva dubbi legati ai principi democratici. Si tratterebbe di una mossa estrema ma difficile da presentare e portare avanti. Di fatto si propone la limitazione delle libertà a soggetti selezionati in base all’età o al quadro clinico.
Il nodo è anche etico. Un conto è procedere, come fatto, con una raccomandazione alla massima prudenza e a limitare gli spostamenti. Un conto è limitare la libertà di questi soggetti con una norma sanzionabile.
Esistono inoltre problemi di natura pratica. Servirebbero dei posti per accogliere i soggetti in isolamento. Parliamo di numeri elevatissimi a fronte di una carenza per quanto riguarda gli edifici adibiti all’accoglienza.