Centinaia di razzi sono stati lanciati dal Libano verso Israele: danni alle infrastrutture e militari italiani nascosti nei bunker.
“L’attacco più grave sferrato dal Libano contro Israele dal conflitto del 2006”, annunciano i media israeliani. E’ stata colpita la zona della Galilea nord-occidentale, dove sono stati registrati alcuni danni materiali in alcune città. La tv Kan annuncia che i lanci sarebbero partiti simultaneamente da località diverse.
Le conseguenze dell’attacco
Un attacco di questo genere non si vedeva da anni, ma il Libano ha deciso di partire all’attacco con più di decine di razzi: sarebbero stati circa un centinaio quelli lanciati sul territorio israeliano, provocando diversi danni in alcune località. Diversi razzi sarebbero stati intercettati da Iron Dome, il sistema israeliano di difesa aerea.
Le città di di Naharya e di Carmiel hanno subito aperto i rifugi pubblici, dove hanno trovato riparo anche i militari italiani della missione Onu di Unifil in servizio in Israele. La popolazione è stata invitata a restare in aree protette e di aggiornarsi sulle istruzioni che giungono dal comando delle retrovie.
Queste zone sarebbero le più mirate, a causa dei festeggiamenti della Pasqua ebraica. Dalle prime informazioni, emerge che un ragazzo di 18 anni è rimasto ferito in modo leggero da una scheggia.
“Attacco massiccio e progettato”
La tv israeliana Kan dichiara che i lanci dei razzi sarebbero partiti simultaneamente dal sud del Libano, da punti diversi. Una tattica strategica, sembrerebbe, “un attacco massiccio e progettato da tempo”, dichiara la emittente.
A seguito dell’attacco, le autorità aeroportuali israeliane hanno ordinato la chiusura dello spazio aereo nel nord del Paese. L’ufficio del premier, Benyamin Netanyahu, comunica che questa sera sarà convocato il Gabinetto di sicurezza di Israele sulla situazione in corso con il Libano.
