Il ministro israeliano Ben-Gvir propone la detenzione prolungata e la confisca delle navi per gli attivisti della Global Sumud Flotilla.
Negli ultimi giorni, il dibattito internazionale si è concentrato sulla decisione di Israele di adottare misure eccezionali contro la Global Sumud Flotilla, una coalizione di attivisti provenienti da oltre quaranta Paesi. La flottiglia è partita con l’obiettivo di sfidare il blocco navale imposto a Gaza e consegnare aiuti umanitari, ma le autorità israeliane la considerano un’iniziativa politica che mette a rischio la sicurezza nazionale.

Le misure annunciate da Ben-Gvir
Il ministro della Sicurezza Nazionale Itamar Ben-Gvir ha presentato al governo un piano che prevede un trattamento particolarmente duro per gli attivisti arrestati. Come scritto da ansa.it e riportato dal Jerusalem Post, essi saranno trattenuti in detenzione prolungata nelle prigioni Ketziot e Damon, strutture utilizzate per i prigionieri di sicurezza. Agli attivisti saranno negati privilegi come televisione, radio o cibo speciale. “Non permetteremo a chi sostiene il terrorismo di vivere nell’agiatezza”, ha dichiarato Ben-Gvir.
Il piano include anche la confisca delle navi della flottiglia, che secondo Ben-Gvir potrebbero essere riutilizzate per le esigenze operative delle forze dell’ordine israeliane. Il ministro sostiene che il sequestro sia legittimo, poiché la flottiglia rappresenterebbe un tentativo illegale di aggirare il blocco.
Reazioni e implicazioni internazionali
Ben-Gvir ha sottolineato la necessità di stabilire un forte deterrente, dichiarando che chiunque collabori con Hamas o con il terrorismo riceverà una risposta “ferma e inflessibile” da Israele. Secondo il ministro, dopo settimane di detenzione in condizioni difficili, gli attivisti esiteranno a unirsi a nuove missioni simili.
La posizione di Israele, tuttavia, ha suscitato un intenso dibattito a livello internazionale. La Global Sumud Flotilla coinvolge centinaia di persone, tra cui figure note come Greta Thunberg, e ha un forte impatto mediatico. Gli organizzatori ribadiscono che l’iniziativa ha finalità umanitarie, mentre Israele insiste sulla necessità di tutelare la propria sicurezza nazionale.