Israele intensifica i raid su Beirut, uccidendo il capo dell’unità missilistica di Hezbollah. Nasrallah non è raggiungibile.
Le tensioni tra Israele e Hezbollah hanno raggiunto un nuovo livello critico dopo che l’esercito israeliano ha bombardato Beirut, uccidendo il capo dell’unità missilistica del gruppo, Muhammad Ali Ismail, e il suo vice, Hussein Ahmad Ismail. Secondo fonti locali, l’attacco aereo ha colpito diversi obiettivi strategici nel sud di Beirut, tra cui impianti di produzione di armi e centri di comando chiave del gruppo sciita.
La situazione sul campo è estremamente tesa, con Hassan Nasrallah, leader di Hezbollah, che risulta attualmente irreperibile. Come riportato ansa.it, fonti vicine al gruppo affermano che è difficile stabilire se Nasrallah sia sopravvissuto all’attacco, aumentando le incertezze sulla risposta di Hezbollah nei prossimi giorni.
Attacchi israeliani a Beirut: obiettivi e implicazioni
Gli attacchi aerei israeliani su Beirut hanno colpito pesantemente il quartiere di Dahiya, una zona fortificata e roccaforte di Hezbollah. Secondo le Forze di difesa israeliane (IDF), l’operazione ha preso di mira obiettivi terroristici strategici, utilizzando bombe penetranti anti-bunker. L’uso di questi ordigni ha provocato distruzione su vasta scala, con almeno sei edifici residenziali rasi al suolo.
Israele ha giustificato i bombardamenti come una risposta a una serie di attacchi missilistici lanciati dal Libano verso il territorio israeliano, molti dei quali sono stati intercettati dall’Iron Dome. Le sirene di allarme hanno suonato in diverse zone del nord di Israele, segnalando il rischio imminente di ulteriori escalation.
Reazioni internazionali e prospettive future
Le operazioni israeliane in Libano hanno suscitato reazioni contrastanti a livello internazionale. Il presidente iraniano, Masoud Pezeshkian, ha definito l’attacco un “crimine di guerra”, accusando Israele di terrorismo di Stato. Intanto, gli Stati Uniti sono stati informati dell’operazione, ma il Pentagono ha negato di aver dato un supporto attivo.
L’IDF ha dichiarato che l’operazione di terra in Libano sarà la “più breve possibile”, ma non ha escluso ulteriori interventi in risposta a nuovi attacchi. Con Nasrallah ancora irreperibile e la morte del capo missilistico di Hezbollah, la situazione rimane estremamente volatile, con il rischio di un conflitto su larga scala tra Israele e il gruppo sciita.
Nasrallah, l’annuncio della morte
Un aggiornamento alle 10.30 arriva da un portavoce dell’esercito israeliano, che ha annunciato la presunta morte del leader sanguinario Hassan Nasrallah durante il raid su Beirut. Secondo quanto riportato da fonti israeliane, l’IDF avrebbe ricevuto informazioni precise, secondo Ynet: “A seguito di informazioni precise fornite dall’IDF e dall’apparato di sicurezza israeliano, i caccia dell’aviazione militare israeliana hanno effettuato un attacco mirato al quartier generale centrale dell’organizzazione terroristica Hezbollah, situato sotto un edificio residenziale nell’area di Dahieh a Beirut. L’attacco è stato eseguito mentre la catena di comando senior di Hezbollah stava operando dal quartier generale, portando avanti attività terroristiche contro i cittadini dello Stato di Israele“, riferiscono le forze armate israeliane.